CIRCOLO CULTURALE NUOVA ANTOLOGIA Lugano
con il Patrocinio della Città di Lugano e l’adesione del Rotary Club Lugano
“La politica come dialogo e confronto”, per ricordare Marco Borradori
Sabato 9 Ottobre 2021 – LAC Sala 1 Terzo Piano – Ore 10.30 – 12.00
Manifestazione aperta al Pubblico
Introduzione Salvatore Maria Fares, Direttore del Circolo Nuova Antologia
Michele Foletti, Sindaco di Lugano ad interim
Roberto Badaracco, Municipale
Giancarlo Dillena, Presidente dell’Associazione Carlo Cattaneo
Alain Scherrer, Sindaco di Locarno
Filippo Lombardi, Municipale e Presidente emerito del Consiglio degli Stati
Cristina Zanini Barzaghi, Municipale
Dopo l’intervallo forzato dello scorso anno, dovuto alle restrizioni, riprendono i Convegni del Circolo Culturale Nuova Antologia di Lugano. Il tema richiama Marco Borradori, che partecipò a tutti i convegni, come uditore o con una presentazione o una sua relazione. Con un tema preciso sarà un convegno in omaggio alla sua personalità politica ma non un convegno su di lui, anche se sarà ampiamente rievocato. Prendo una frase che scrisse in un suo post su Facebook per un convegno del Circolo: “Il contemporaneo ha valore quando alla base vi sono delle radici solide, perché non può vivere di sole provocazioni”.
Borradori, che era Socio del Rotary Club Lugano, non aveva orizzonti prediletti se non quelli più sereni. Ogni paesaggio della Storia per lui aveva una suggestione. Ricordo che aveva letto il “Trattato sulla tolleranza” di Voltaire e si può ormai affermare che basava la sua azione politica sui confronti e quasi mai sugli scontri. Concretava lo spirito di un grande illuminato svizzero, Giovan Pietro Vieusseux, che proprio per diffondere la cultura del dialogo e del confronto, al fine di fare incontrare costruttivamente matrici ideologiche diverse, fondò la rivista che ebbe subito grande accoglienza fra politici e pensatori: l’Antologia. Alcuni spiriti critici vedevano l’azione politica di Borradori come una fluttuante ricerca di consensi personali, che garantendogli una certa familiarità con gli interlocutori agevolava le sue scelte. Ma quello che è ragguardevole è che non proponeva mai prima di avere ascoltato le proposte altrui. Poi non era sempre il suo punto di vista a prevalere ma lo amalgamava a quelli altrui. Non che non avesse scontri o antagonismi, semplicemente non li trasformava in battaglie. La politica migliore, insegnavano i grandi liberali, è quella di passare sopra i contrasti. Come ogni anno, a parte quello scorso, ero intento a preparare il Convegno del Circolo Culturale Nuova Antologia e ne ho parlato con lui, che ne faceva parte e per la sua dedizione alle nostre attività gli era stata attribuita la Medaglia Vieusseux della Fondazione Spadolini Nuova Antologia. Le personalità che vi avevano partecipato lo avevano sempre apprezzato per concretezza e lucidità sugli argomenti proposti. Aveva in sé lo spirito di Vieusseux che fondò l’Antologia proprio per il dialogo e il confronto fra parti diverse al fine di una concordanza. Non a caso alla rivista, la più antica d’Europa, avrebbero aderito liberali, socialisti moderati e anche cattolici liberali.