Primo maggio 2021

Ringrazio USS dello streaming che mi ha permesso di ascoltare i discorsi del primo maggio da casa. Si è parlato di temi molto variegati: lavoratrici e lavoratori sfruttati in tanti settori, enti parastatali deregolamentati, enti pubblici sempre meno virtuosi, sovranità alimentare, femminismo, pandemia, svolta climatica, solidarietà internazionale, rivendicazioni studentesche, Biden, la comune di Parigi, immigrazione,… Non una parola nei confronti di chi lavora come indipendente.
Ecco un mio contributo.

Cristina Zanini Barzaghi

Lavoro indipendente: libertà o sfruttamento?

Durante la scorsa campagna elettorale, ho avuto modo di dialogare con Pietro Martinelli, non solo di politica ma anche di lavoro . Siamo entrambi ingegneri civili e con diverse esperienze in comune. Pietro mi ha raccontato che non ha mai lavorato sotto padrone perché voleva essere libero di scegliere cosa fare. Negli anni sessanta autostrade, dighe e nuovi edifici davano molto lavoro e l’ingegneria civile era un’attività fortemente sostenuta dall’ente pubblico con mandati interessanti come ponti, strade, canalizzazioni, ecc. . Allora i mandati venivano distribuiti in base all’appartenenza politica soprattutto fra gli amici dei partiti borghesi senza concorsi. Pietro mi ha raccontato dei diversi lavori persi, a causa delle sue posizioni di sinistra e delle difficoltà avute, perché anche lui – come molte lavoratrici e lavoratori – aveva una famiglia da mantenere. Le sue grandi capacità lo hanno poi portato al Consiglio di Stato.

Anch’io lavoro praticamente da sempre come indipendente, ma il mio percorso è differente. Non è stata una scelta consapevole: negli anni novanta non esisteva il cellulare e internet ed era impossibile – come donna con figli piccoli – trovare un posto di lavoro a tempo parziale. Lentamente ho costruito un’attività in proprio con una dozzina di dipendenti, con buone condizioni di lavoro. La mia carriera politica è iniziata molto più tardi, perché volevo essere connotata per la mia competenza e non per la posizione politica.

Oggi la situazione del nostro settore si è molto deteriorata. Oggi gli enti statali attribuiscono mandati attraverso le commesse pubbliche soprattutto in base al prezzo e non alla qualità. Così facendo premiano coloro che impiegano personale indipendente sottopagato. Rispetto ai tempi di Pietro, l’indipendenza non è più una scelta di libertà ma una situazione di sfruttamento. Dopo molte rivendicazioni, quest’anno si è riusciti ad introdurre finalmente un contratto collettivo che copre anche il personale laureato. Questo perché le situazioni inaccettabili di precariato presenti in Ticino inducono molti colleghi giovani a non rientrare in Ticino dopo gli studi oltralpe.

Nei discorsi di questo primo maggio manca la loro voce.
Come municipale penso che sia ora di agire in modo incisivo: rafforzare l’impiego pubblico e utilizzare correttamente le commesse pubbliche per favorire attori virtuosi sono due strade da seguire.

Anche questi sono temi da primo maggio: più libertà e meno sfruttamento.

Cristina Zanini Barzaghi
Ing. civile dipl. ETH, Cristina Zanini Sagl
Municipale di Lugano

1 maggio 2021