Un grande progetto complesso come il polo sportivo e degli eventi PSE evidentemente solleva molti quesiti. Le seguenti risposte non sono semplici, perché toccano tanti ambiti della politica cittadina: finanze comunali, collaborazione regionale, pianificazione del territorio, mobilità e verde. Si tratta di un mio contributo personale per rendere più razionale il dibattito su questo progetto, uno dei tanti che seguo come responsabile dell’edilizia pubblica della città. Per ogni ulteriore informazione sono volentieri a disposizione.
Cristina Zanini Barzaghi, municipale PS Lugano
Domande frequenti PSE e risposte
È veramente necessario un nuovo polo sportivo così grande e costoso?
Lo sport è importante anche a livello sociale e sanitario, ad ogni età: mens sana in corpore sano. Come la cultura ha il LAC, è ora che ci sia una struttura al passo con i tempi anche per lo sport a Cornaredo. Grazie ad un grande vivaio giovanile, Lugano ha la fortuna di essere all’eccellenza in molte discipline sportive, non solo nel calcio. Le nostre squadre di pallavolo, pallanuoto, pallacanestro, ecc. sono da anni al vertice svizzero, nonostante le infrastrutture ormai molto vetuste. Dopo settant’anni dall’inaugurazione del vecchio stadio di Cornaredo, e decenni di itineranza nelle palestre della regione per pallavolo e pallacanestro (con affitti milionari), è tempo di avere delle strutture al passo con i tempi. Il nuovo polo sportivo con stadio e palazzetto permette di raggruppare tutte le attività sportive in un solo luogo, dando a tutte le società condizioni ottimali. È anche così possibile raggruppare e ottimizzare attività collaterali importanti come la ristorazione, gli spazi fitness, gli studi di medicina sportiva, ecc. . Inoltre verranno portate a Cornaredo anche le attività ora svolte in via al Chioso (judo, tennis tavolo), liberando un sedime interessante per l’alloggio a Cassarate.
È grave se il FCL va in serie B a causa dello stadio non conforme?
La Swiss Football League ha messo un termine molto stretto per l’avvio del cantiere. Il ritardo del dossier del polo sportivo è in gran parte dovuto al risanamento finanziario operato nella legislatura 2013 – 2016. Questi anni sono però serviti per consolidare il piano regolatore e il piano di quartiere che permettono ora di partire celermente con il cantiere. È evidente che la retrocessione del FC Lugano è un danno molto grande per l’immagine della Città e sarebbe anche una perdita finanziaria importante, in un momento in cui la squadra fa ottimi risultati nel campionato. Non avere uno stadio a norma per le squadre in serie A significa dover fare trasferte in Italia o oltralpe per le partite, il che è un grosso danno.
Perché l’operazione con i privati?
Se la città costruisse in proprio lo stadio e il palazzetto dello sport, dovrebbe considerare nelle proprie finanze ca. 170 milioni di investimenti distribuiti in 5-7 anni. Un’operazione simile al LAC, il quale è costato ca. 200 milioni e ha contribuito a portare le casse comunali in affanno negli anni 2013-2015.
A primo acchito e analizzando il solo leasing dello stadio e del palazzetto, l’operazione sembra molto onerosa perché la realizzazione attraverso gli investitori costerebbe ca. 54 milioni in più. Ma si tratta di una sorta di investimento a rate: fra 30 anni la città si troverà ad essere proprietaria di due strutture importanti senza aver aumentato il proprio indebitamento.
Inoltre attraverso la congiunzione nel contratto PPP anche delle parti PSE2 e PSE3, otterrà 900’000.- fr. all’anno per la concessione dei relativi diritti di superficie, che in 90 anni permetteranno di incassare ca. 80 milioni. Le future generazioni avranno strutture sportive moderne e entrate ricorrenti ogni anno.
Perché la Città non finanzia in proprio?
Quasi tutti i grandi progetti – sia pubblici che privati – sono cofinanziati attraverso privati e banche. Il debito pubblico attuale della città di 900 milioni è troppo alto per poter accedere ad ulteriori finanziamenti importanti. La città vuole realizzare gli investimenti approvati negli ultimi anni, per scuole, case anziani e infrastrutture capillari e di qualità in tutti i quartieri, senza ridurre il loro volume annuo di ca. 50-60 milioni e senza operare sacrifici.
Il moltiplicatore aumenterà? Quando e di quanto?
Va tenuto conto che il moltiplicatore è stato ridotto al 78% nel 2018 e al 77% nel 2019, rispetto al 80% proposto dal Municipio: in tre anni abbiamo quindi perso 30 milioni di entrate.
5 punti di moltiplicatore d’imposta in più saranno presumibili fra qualche anno rispetto alla situazione attuale. Per il 70% della popolazione e per l’85% delle persone giuridiche significa un aumento delle imposte inferiore ai 100 fr. all’anno. Vedi risposta ad interrogazione n. 1036 Ghisletta/Schönenberger.
Perché gli investitori non sono locali?
Progetti vasti come il PSE sono eccezionali per il Ticino e ci sono pochissimi invesitori locali. HRS e i partner scelti come finanziatori (banche svizzere) sono stati selezionati con un concorso pubblico, sono ben referenziati e con importanti relazioni con l’economia locale. Le aziende coinvolte per progettazione e realizzazione saranno in gran parte locali.
Non basta mettere a posto lo stadio con 50 milioni?
Il progetto provvisorio del 2012 con costi stimati di 50 milioni, prevedeva qualche rattoppo e aggiunta all’esistente, non sufficiente per le disposizioni di sicurezza poste dalla Swiss Football League. Il Municipio ha accantonato questo scenario minimalista, per un concetto che dà valore aggiunto non solo allo sport, ma anche a tutto il quartiere.
Il progetto PSE scaturito dal concorso d’architettura svoltosi nel 2011 soddisfa tutte le condizioni poste con uno sviluppo armonioso di tutto il comparto secondo i dettami più recenti della Confederazione: mescolanza di funzioni, spazi aperti fruibili al pubblico, equilibrio fra verde e costruito, mobilità lenta ben suddivisa da quella automobilistica, ecc.
I volumi degli edifici sono simili a quanto esiste già a Pregassona, a Viganello e a Cassarate. Nulla a che vedere con le torri che vengono realizzate a Zurigo e a Basilea.
La progettazione del comparto intero permette di sviluppare soluzioni ottimali dal punto di vista ambientale, ad esempio l’allacciamento unitario alla nuova rete anaenergetica che recupera il calore dal centro di calcolo CSCS, la creazione di un nuovo parco verde, la limitazione del numero di posteggi, calibrati con gli altri contenuti NQC.
Il lavoro di coordinazione svolto dall’Agenzia NQC permette di entrare nella fase di cantiere celermente, grazie a tante procedure risolte anticipatamente.
L’area è circondata interamente da sedimi con funzioni pubbliche di proprietà della città, che potranno essere completati con ulteriori sviluppi interessanti, ad esempio con la collaborazione del Centro svizzero di calcolo e dell’USI.
Si tratta di un’occasione privilegiata per creare un quartiere multifunzionale, con contenuti che possono essere relazionati con le aree circostanti attraverso il dialogo fra investitore e città.
Perché Cantone e Comuni partecipano così poco al finanziamento?
Il rapporto della città con la regione è da sempre complesso, poco coordinato, suddiviso su molte entità, elencate di seguito:
collaborazioni intercomunali per pianificazione in stazione, Pian Scairolo e Cornaredo.
l’ente regionale di sviluppo ERSL ha competenze limitate e promuove prevalentemente piccoli progetti periferici.
Le infrastrutture della mobilità e il piano d’agglomerato vengono pianificati da un altro organo – la commissione regionale dei trasporti CRTL – sotto l’egida del cantone.
Ci sono collaborazioni intercomunali in ambito di polizia e pompieri
La depurazione delle acque e le arginature sono seguite da consorzi
Per quanto concerne l’energia e l’acqua potabile si fa capo alle AIL SA, al 100% in mano alla città.
Per la cultura è stato istituito il MASI, gestito da città e cantone.
Per il turismo esiste l’ente Luganoturismo.
L’unico settore dove non esistono ancora collaborazioni regionali sono lo sport e gli eventi. In questo ambito la città è l’unico comune della regione in grado di dare un’offerta all’avanguardia, ma senza aiuti esterni. Il PSE offre l’occasione di attivare ora una maggiore collaborazione regionale, ad esempio con l’istituzione di un ente per la sua gestione e ridurre così l’aumento previsto di 10 milioni di gestione corrente a carico della città.
Come si limiterà il fenomeno del dumping e del caporalato in cantiere?
HRS agisce in grandi progetti a livello svizzero rispettando le regole locali e collaborando nelle richieste di ispezione dei servizi competenti e dei sindacati. Assieme ad altri investitori si appoggia alla società di controllo www.workcontrol.ch che si occupa di organizzare i cantieri in modo esemplare. La Città dovrà mettere in campo anch’essa una collaborazione con i servizi di controllo competenti cantonali.
Che garanzie vengono date per l’impiego di persone residenti, sia per il cantiere sia per la gestione?
Per PSE1 la Città ha il diritto di intervenire nelle proposte di aziende fatte dall’investitore: tutte le aziende devono rispettare i vincoli imposti dalla legge sulle commesse pubbliche.
Per PSE2 e PSE3 che sono sostanzialmente di competenza dei privati, non vi è possibilità per la Città di intervenire con imposizioni, ma con suggerimenti. Ad esempio è ipotizzabile chiedere che ci sia l’impiego di un adeguato numero di apprendisti alle ditte principalmente coinvolte.
Un ulteriore aspetto da approfondire è la promozione della riqualifica professionale di persone senza lavoro da organizzare con il Cantone.
Nel PSE3 ci saranno alloggi a pigione moderata?
L’investitore è disponibile a discutere con la Città delle collaborazioni in questo ambito, sicuramente utili per calibrare il progetto PSE3.
Lo stesso vale anche per i contenuti al piano terreno, che possono essere complementari ai quartieri limitrofi.
La Città prevede già nella propria strategia dell’alloggio una riqualifica generale conservativa del comparto a ovest delle case del ’48 (ca. 100 appartamenti).
Cosa si farà per limitare il traffico pesante di cantiere presente per anni nella zona di Cornaredo?
Sono in corso indagini sulla possibilità di recupero del materiale di scavo, direttamente per la costruzione. La città dovrà analizzare questi aspetti e metterli in relazione con gli altri cantieri nel quartiere (cantone strade, pratone trevano, ecc.) attraverso l’Agenzia NQC.
Perché la Città sposta l’amministrazione a Cornaredo? Cosa succederà con l’edificio di via della Posta? Il centro città si svuoterà?
Per restare al passo con i tempi, l’Amministrazione comunale deve adeguare i propri spazi di lavoro. L’edificio amministrativo di Via della Posta necessita di investimenti pari a ca. 40 milioni, senza considerare i traslochi provvisori del personale in una sede provvisoria.
L’affitto nel complesso del PSE ale permette di avere in tempi relativamente brevi nuovi spazi flessibili e di liberare un edificio prezioso in centro Città. I vantaggi non sono quindi solo finanziari, ma anche urbanistici. L’edificio in centro sarà trasformato in alloggi e dato in diritto di superficie. Da un’analisi di massima sono possibili più di 100 appartamenti. Ciò risponde in modo ottimale all’invito di Espace Suisse di riportare abitazioni in centro. È auspicata la creazione di una cooperativa ad hoc, ad esempio promossa dalla Città. Uno specifico messaggio arriverà in seguito e quindi sono benvenuti suggerimenti in merito.
Come si farà a combattere il surriscaldamento climatico?
Il progetto prevede diversi edifici e anche molte superfici verdi, con alberature su tutto il perimetro e un grande parco centrale di 13000 mq (pari al parco di vialla Costanza sommato a quello di villa Saroli). Gran parte di questa area prevede alberi ad alto fusto. Ci sono anche diverse zone verdi sopra autorimesse, che bisognerà contenere al massimo. Gli sviluppi ulteriori del progetto prevedono ulteriori misure contro il surriscaldamento climatico con standard energetici elevati, coperture verdi, la rimessa in superficie di corsi d’acqua.