Assemblea PS Lugano
Intervento Cristina Zanini Barzaghi, municipale
29 settembre 2020

Il nostro slogan “Lugano+ (+sociale, +sostenibile, +culturale, +giusta)” è sempre valevole.
Aggiungo che dobbiamo avere una Lugano rossoverde + unita e + forte in CC e in Municipio.
Le nostre priorità escono rafforzate dall’emergenza vissuta negli scorsi mesi. Tante nostre rivendicazioni -poco ascoltate per molto tempo- si sono rivelate vincenti.
Qualche esempio: mense e doposcuola ben organizzati hanno aiutato le famiglie nel confinamento e dopo, la mobilità ciclabile è improvvisamente diventata prioritaria, la solidarietà fra generazioni e l’aiuto alla popolazione anziana è stato valorizzato.

L’attività in Municipio non si è mai interrotta: tanto tempo è stato rivolto all’emergenza, ma anche a lavorare su molti dossier già avviati. Siamo entrati nel vivo su progetti importanti come il piano direttore comunale, il lungolago e la piazza Molino Nuovo. È incoraggiante vedere che gli esperti hanno visioni molto vicine alle nostre linee di pensiero: più verde, meno automobili, più spazi condivisi, riuso degli edifici, ecc. . Ciò dimostra che il lavoro del nostro partito va nella giusta direzione, sia a livello comunale, cantonale e nazionale. È quindi importante essere sempre presenti, sollevare questioni scomode e fare proposte concrete. Cerco di farlo nell’esecutivo e mi aiuta molto il lavoro di squadra con il nostro gruppo di CC, con la direzione del PS, con tutti voi e anche con i movimenti a noi vicini dei verdi e della sinistra. Con il dicastero immobili seguo tanti progetti. Sono contenta del prossimo avvio del cantiere della Masseria di Trevano e del fatto che molte ex case comunali diventeranno dei punti d’incontro nei quartieri. Sono meno soddisfatta sulla lentezza del dossier dell’alloggio, che implica molta concertazione con gli altri dicasteri. Anche qui come per Polo sportivo, Campo Marzio e Stazione, bisogna fare un passo alla volta senza perdere la nostra visione ecologista e sociale, che deve essere considerata in ogni ambito, anche nelle collaborazioni con i privati.

Con il preventivo 2021, le ripercussioni del dopo pandemia impongono la definizione di priorità, ma non dobbiamo cadere nel panico, soprattutto per gli investimenti. Abbiamo un piano finanziario chiaro e – nonostante i timori di calo dei gettiti – abbiamo la capacità di investire (un punto percentuale di moltiplicatore corrisponde a ca. 30 mio di investimenti annui; adesso ne facciamo ca. 50-60). Non dobbiamo fermare opere attese da molto tempo, che richiedono decenni a realizzarsi. Le città oltralpe gestite da municipi progressisti dimostrano che si possono incentivare investimenti senza aumentare l’indebitamento e producendo entrate, ad esempio con diritti di superficie e collaborazioni con privati.
Ci sono diversi ambiti che richiedono azioni più decise. Fra i tanti, segnalo in particolare la socialità, il promovimento economico e culturale. Qui bisogna fare di più, con strategie chiare e con più risorse. Manca uno studio sulla povertà, mancano asili nido, mancano spazi per attività culturali libere per i giovani e non solo, mancano strategie per animare gli spazi sfitti, mancano risorse per chi si occupa delle dipendenze, manca anche una strategia a favore delle donne nell’amministrazione.

Non posso terminare senza ricordare anche la necessità di agire a favore del territorio e dell’ambiente. Il fervore edilizio, nonostante il grande sfitto di spazi, è ancora eccessivo e la protezione dei beni culturali è da rafforzare. Le strade e le piazze devono essere adattate alle esigenze degli abitanti, con più verde e spazi condivisi. I timidi cenni con le nuove ciclopiste e il 30 km/ora sul lungolago non bastano: c’è ancora molto da fare.