«Lugano ha dimostrato poco senso di responsabilità nei confronti del suo ruolo di città-polo». Sono parole piuttosto dure quelle che Giovanni Bruschetti (presidente della Commissione regionale dei trasporti e sindaco di Massagno) ha rilasciato riferendosi alla non approvazione, in Consiglio comunale, della pianificazione del comparto della stazione di Lugano. Una decisione, quella del rinvio di uno dei dossier più attesi e complessi della legislatura, che ha preso un po’ tutti alla sprovvista visto che in Commissione il progetto non aveva sollevato più di tante criticità.
Ora la pianificazione dell’area – e fino a quando non si sa – è bloccata e un po’ tutti si stanno chiedendo che succederà. «Difficile dirlo», ci spiega la capodicastero Immobili Cristina Zanini Barzaghi, la quale segue i dossier di edilizia pubblica nel comparto, «Dovremo parlarne approfonditamente in Municipio, capire se le critiche riguardavano unicamente il numero di posteggi o se c’è dell’altro».
«Si lascia tutto in zona grigia»
Un problema, secondo la municipale, riguarda il fatto che la non approvazione della nuova pianificazione (elaborata con il Cantone) significa mantenere lo status quo. «In quell’area il piano regolatore risalente al 1983 prevede una grande zona grigia, una sorta di vuoto pianificatorio». Che andrebbe definito. «Si è deciso di lasciare nel limbo quello che è probabilmente il comparto più strategico del Cantone». Zanini Barzaghi si dice dunque d’accordo con Bruschetti, anche perché la stazione è a Lugano sì, ma la sua pianificazione è importante per l’intera regione.
Resterà «Beirut»
Incertezza pianificatoria che – Zanini Barzaghi ne è convinta – non aiuterà a migliorare la situazione di Besso._«C’è chi si lamenta del fatto che sono stati abbattuti dei palazzi (l’area vicino alla posta per esempio, che non si è ricostruito e che si vedono ancora le macerie». E c’è chi, per questo, quella zona l’ha soprannominata «Beirut». «I proprietari – spiega la Municipale – stanno aspettando da molto tempo il nuovo piano regolatore e senza direttive chiare non possono costruire.».
Il calcolo dei posti auto
La maggioranza del Consiglio comunale sembra essere contraria al numero di posteggi pubblici previsti (260). Secondo una consistente parte del Consiglio Comunale ce ne vorrebbero di più (400). «Si deve considerare – sottolinea Zanini – che ci saranno sicuramente più di 260 posti auto nel comparto. Anche i privati potranno costruirne, a beneficio delle destinazioni proposte come commerci, bar e ristoranti.».
Edificazione eccessiva?
E Zanini Barzaghi relativizza anche l’intensità edificatoria prevista attorno alla stazione. «In realtà – ci spiega – non ci sarà un grande aumento edificatorio rispetto ad ora. Con l’aggiunta di ca. 50’000 metri quadrati di superficie utile lorda (SUL) sui due lati della stazione (e 26’000 alla trincea), siamo comparabili a quanto è già ora in costruzione da privati nel nuovo quartiere di Cornaredo. Per intenderci: laggù le potenzialità complessive superano i 400’000 metri quadrati di SUL». Senza dimenticare poi che è proprio la Confederazione ad indicare la necessità di pianificare, attorno alle stazioni, in modo più intensivo: costruire attorno ai luoghi di snodo dei mezzi pubblici per favorire l’abbandono dell’automobile e favorire il trasporto pubblico.
Ex Pestalozzi in solitaria
Difficile dire appunto al momento che ne sarà di questa pianificazione. “Per l’intero comparto – spiega Zanini Barzaghi – credo che ora sia necessario realizzare subito un plastico: tra l’altro nel messaggio rinivato erano previsti 40.000 franchi proprio per questo. Forse questo permetterebbe di visualizzare meglio le intenzioni del piano regolatore”. Per non perdere i sussidi federali, legati al tram-treno, che scadono nel 2027, bisognerebbe fare subito un progetto completo dell’area dell’ex Pestalozzi e del piazzale di Besso: la nuova scala mobile che porterà dalla stazione sotterranea al nodo intermodale dei bus e l’atrio che si collega al nuovo sottopasso di Besso saranno luoghi pubblici importantissimi. Ritengo perciò possibile per la Città proporre a breve un concorso: non è facile costruire sopra una stazione di bus. E poi vanno trovate soluzioni contro il surriscandamento estivo con verde e acqua. Tra l’altro il PR proprio qui prevede un grande giardino-terrazza verso via Lucerna e delle alberature lungo le strade.