Lo sostenevo già in un articolo scritto nel 2008, ancora prima dell’apertura della galleria Vedeggio-Cassarate, agli albori della mia vita politica a Lugano. Per la pianificazione del comparto Cornaredo era necessario immaginare un nuovo quartiere multifunzionale, che offrisse abitazioni, uffici, infrastrutture sportive al passo coi tempi e aree verdi, in spazi ben integrati con i mezzi pubblici e con i percorsi pedonali e ciclabili. Sembrava un sogno. Eppure oggi, a distanza di tanti anni, grazie al Polo sportivo e degli eventi quella visione lontana può, anzi deve diventare realtà.
C’è già tutto: progetti e finanziamenti. E’questione di lungimiranza. Non riesco infatti a immaginare soluzioni migliori: il progetto è ben inserito nel paesaggio e prevede uno sviluppo armonioso di tutto il comparto secondo i dettami più recenti della Confederazione, rispettando alti standard energetici (come quello Minergie) e sviluppando soluzioni ottimali dal punto di vista ambientale, ad esempio con la creazione di un nuovo grande parco verde di 12’000 mq, attraverso un allacciamento che recuperi il calore dal Centro svizzero di calcolo scientifico CSCS o il riciclo del materiale di scavo per confezionare i calcestruzzi. Sotto il profilo finanziario poi, senza i privati stadio e palazzetto dello sport non sarebbero realizzabili. Il perché è presto detto: comporterebbe costi non dissimili da quelli del LAC, che con i suoi 200 milioni di spesa ha contribuito a portare in affanno le casse comunali negli anni 2013-2015. L’accordo generale di partenariato pubblico privato con il Gruppo HRS e con Credit Suisse, invece, permette alla Città non solo di dilazionare i costi sul lungo periodo, ma, tramite la concessione di diritti di superficie, anche di avere dei ritorni non indifferenti (80 milioni in 90 anni). Inoltre con gli investitori si potranno concordare contenuti privati in sinergia con la politica dell’alloggio e di promozione economica della città. Senza dimenticare che già gli stessi lavori di costruzione prima, e di gestione poi, genereranno un notevole indotto per molti residenti e realtà locali, sempre sotto l’occhio vigile della Città, degli ispettori dell’ufficio del lavoro e dei sindacati. Un’ulteriore possibilità è quello di poter avviare con le ditte operanti un programma di assunzione di apprendisti e di riqualifica professionale per persone senza lavoro.
Dunque un’opportunità sotto diversi aspetti, per i cittadini di oggi e per quelli di domani, che potranno usufruire di nuovi spazi e servizi, tra cui, evidentemente, impianti sportivi di primo livello. Il Polo con stadio e palazzetto raggrupperà finalmente tutte le nostre eccellenze sportive (non solo calcio, ma anche pallavolo, pallacanestro ecc.) in un solo luogo, affinché anche i vari settori giovanili possano unire le forze creando così un vero e proprio vivaio per i nostri ragazzi. Mi auguro che quella visione, ora diventata un progetto concreto, si possa realizzare: Lugano se lo merita.
Cristina Zanini Barzaghi, Municipale di Lugano
Pubblicato anche sul Corriere del Ticino
18.2.2021