intervista di Marzio Molinari ai tre candidati al Municipio Marco Borradori, Angelo Jelmini e Cristina Zanini
Il ridimensionamento della piazza finanziaria luganese, unito alla crisi economica, provocherà nei prossimi anni una riduzione del gettito fiscale per le casse cittadine. Si tratta allora di fissare delle priorità: secondo lei in quali ambiti è possibile ridurre la spesa e quali sono invece i settori che non devono essere colpiti? Condivide l’ipotesi di aumento del moltiplicatore? In quali termini?
A mio parere è possibile realizzare dei risparmi di spesa razionalizzando i dicasteri laddove vi sono competenze sovrapposte, ad esempio nell’edilizia pubblica e nella cultura. In qualsiasi caso non penso che si possano operare riduzioni nei settori dell’aiuto sociale e dell’educazione.
Se necessario sono per un leggero aumento del moltiplicatore. Ritengo inoltre che si debba arrivare all’introduzione di una tassa sui rifiuti che permetta alla città di mettersi in regola con la legge. Ciò equivale a 5 punti di moltiplicatore.
Considerate le difficoltà finanziarie dei prossimi anni, ritiene che bisognerà rivedere la realizzazione dei diversi poli (alberghiero-congressuale, sportivo, fieristico, universitario) che sono stati pensati negli anni scorsi? Secondo lei quali devono avere la priorità?
La città deve elaborare una strategia chiara di tutte le necessità, e definirne le priorità anche in relazione ai grandi progetti di mobilità pubblica quali la rete del tram e il prolungamento di Alptransit verso sud. I diversi progetti da Lei menzionati sono tutti importanti, ma andranno inevitabilmente realizzati a tappe. Ritengo urgente la realizzazione di un palazzetto dello sport nella zona di Cornaredo.
Cosa può fare la città per favorire l’insediamento sul suo territorio di iniziative imprenditoriali che siano veramente a valore aggiunto? Quali attività andrebbero favorite più di altre?
Più che favorire l’insediamento di nuove attività, il momento critico per la piazza finanziaria impone la necessità di mantenere e riconvertire quanto esiste già. La città dovrebbe assumere un ruolo decisivo nell’unire le numerose competenze presenti sul territorio, quali università, SUPSI, centro studi bancari, ecc. e proporre attività di riconversione del personale del settore bancario, ad esempio promuovendo la gestione dei capitali delle casse pensioni al posto di quelli in fuga dal fisco della vicina Italia.
È pure importante continuare a sostenere la conciliabilità fra lavoro e famiglia. Aiutare ad esempio le famiglie con mense e doposcuola è un valore aggiunto che permette ai residenti, in particolare alle donne, di mantenere il proprio posto di lavoro e avere minori necessità di sostegno sociale.
L’attrattività di una città dipende anche da come viene gestita la mobilità. Con il Piano della viabilità del polo luganese (Pvp) si sta andando nella giusta direzione? Quali correttivi vanno adottati? Il trasporto pubblico cittadino gratuito per alcune fasce della popolazione è auspicabile?
A mio parere nel PVP i vantaggi superano gli svantaggi. La galleria Vedeggio Cassarate funziona bene. L’offerta di trasporti pubblici è stata potenziata in gran parte della città. Purtroppo si è rimasti indietro nel completamento delle misure per favorire la mobilità lenta. Dei correttivi per la viabilità in centro per migliorare l’accessibilità agli autosili pubblici sono comunque indispensabili.
Penso che i trasporti pubblici debbano avere prezzi accettabili e facilitazioni per giovani e anziani, ma non essere gratuiti. Non sono i prezzi a dissuadere la potenziale utenza, ma piuttosto la scarsità d’offerta in molti quartieri e la mancanza di coincidenze e di corse serali. È perciò indispensabile proseguire con la politica di potenziamento intrapresa.
L’aumento dei prezzi nel settore immobiliare rende sempre più difficile, per una fetta crescente della popolazione, trovare un alloggio a Lugano: secondo lei la città deve attivarsi per favorire l’edificazione di alloggi a pigione moderata oppure questo non è un problema prioritario?
Il grande successo dell’iniziativa “Per abitazioni accessibili a tutti” lanciata dal mio partito lo scorso autunno indica per il problema è prioritario anche a Lugano, come in molte altre città svizzere. La città deve senz’altro attivarsi in questo ambito per aiutare la popolazione a restare a vivere nella città, vicino al proprio posto di lavoro. Ciò permette di risolvere in parte i problemi di mobilità.
Che ruolo crede possano ricoprire il turismo e la cultura nello sviluppo economico cittadino?
Turismo e cultura sono essenziali per Lugano e sono entrambi un importante settore economico. Per il turismo è indispensabile un maggiore impegno nel proporre nuove offerte, ad esempio incentivando strutture alberghiere quali Bed & Breakfast. È pure importante proporre pacchetti turistici legati agli eventi culturali di forte attrazione, che spero verranno organizzati con il LAC. Un sostanziale miglioramento della mobilità pubblica e lenta, dell’arredo urbano degli spazi pubblici e la valorizzazione del lago sono inoltre importanti, per far sì che i nostri ospiti possano apprezzare il soggiorno nella nostra città.
Anche se forse se ne è già accennato nelle domande precedenti, mi può indicare 3 temi che le stanno particolarmente a cuore e che secondo lei dovrebbero occupare i primi posti nell’agenda dell’autorità politica luganese durante i primi mesi della nuova legislatura?
Oltre al tema del lavoro e dell’alloggio già menzionati, vorrei una Lugano più unita nelle sue grandi diversità. Penso che si debba creare un sentimento di appartenenza comune in tutta la città, dai quartieri del centro urbano ai villaggi aggregati più discosti, valorizzando le commissioni di quartiere e migliorando la capillarità dei servizi sul territorio.