Anni fa, quando sono diventa­ta mamma, ho deciso di con­tinuare nel limite del possibile la mia attività professionale. Volevo mantenere le mie conoscenze professionali e una certa autonomia fi­nanziaria.

Ci sono riuscita con grande collaborazione in casa, ma con diversi momenti difficili da gestire. Uno dei problemi più grandi della conciliazione famiglia-lavoro è garantire a casa la presenza sul mezzogiorno: a partire dalle elementari questo è uno degli ostacoli più importanti all’attività pro­fessionale di entrambi i coniugi o per le famiglie monoparentali, già solo per gli spostamenti che ciò necessita. Non è raro il caso di bimbi che restano a casa soli a mezzogiorno! In pochi comuni del nostro Cantone viene offerta la mensa e il doposcuola per i bambini delle ele­mentari, fra questi vi è Lugano. Già nel 2001 mi ero interessata al tema, guar­dando con invidia l’esempio di Lugano, Viganello, Montagnola e Melide, che da tempo offrivano un servizio mensa per le scuole elementari. In un’inchiesta promossa con altre mamme all’istituto scolastico di Pazzallo avevamo riscon­trato che oltre il 30% delle famiglie era­no seriamente interessate alla mensa e disponibili a pagarla per coprirne i co­sti. Immagino che questa percentuale possa oggi essere ancora più alta. La famiglia tradizionale con la mamma casalinga che accudisce i figli è sempre più rara: in molte famiglie il lavoro di entrambi i coniugi è necessario, e non sono da trascurare le persone che cre­scono da sole i propri figli. A Lugano il servizio mensa e doposcuola esistente è garantito e apprezzato in tutte le sedi, ma limitato alle famiglie con un reddito inferiore a 130 mila franchi; molte fa­miglie più abbienti e disponibili a paga­re il servizio ne sono per ora escluse. Spesso incontro persone che chiedono quando verrà tolto questo limite, che è vissuto come un’ingiustizia. Con l’arrivo del messaggio municipale e il rapporto positivo della Commissione speciale, sembrava possibile l’accettazione a bre­ve di questa richiesta. Sarebbe stato un bel regalo di Natale se il Legislativo avesse potuto votare in merito (come previsto) il 17 dicembre. Invece per col­pa di futili motivi e argomenti antiqua­ti da parte di alcuni membri della Com­missione della gestione, questa impor­tante trattanda è stata rimandata. Gra­zie a queste poche persone, molte fami­glie e molti bimbi restano ancora esclusi da questo servizio. Perciò spero che la Gestione si attivi per arrivare celermen­te al voto in CC, perché una città dina­mica e aperta come Lugano deve poter fornire servizi adeguati ai bisogni della popolazione. L’attrattività di un comu­ne non dipende solo dal moltiplicatore.

apparso su Corriere del ticino il 20 dicembre 2012