Lugano – Carabbia, 15 luglio 2024

Mozione

Un masterplan e nuovi ponti per l’alta Vallemaggia, con una visione paesaggistica-ambientale e socioeconomica

Dopo l’evento alluvionale catastrofico dello scorso 29 giugno, Cantone e Confederazione si sono attivati immediatamente con uno Stato maggiore. Ora, dopo la risoluzione delle primissime urgenze, la gestione è passata alla protezione civile cantonale che sta coordinando gli aiuti sul posto con una certa fatica.
Nel contempo si è costituito un “Comitato di crisi” con la partecipazione dei sindaci di Lavizzara e Cevio, dei Granconsiglieri della Vallemaggia, di un rappresentante per l’Ente Regionale di sviluppo e della Fondazione Valle Bavona, con l’intento di facilitare il dialogo con il Cantone e accelerare le attività più urgenti nelle zone tragicamente devastate.
Dopo alcune settimane dai tragici avvenimenti, si deve innanzitutto ringraziare tutte e tutti coloro che si stanno adoperando per affrontare le urgenze del ripristino e per dare aiuti immediati, soprattutto coloro che sono impegnati a ripristinare strade, ponti e infrastrutture.
Da contatti sul posto risulta che resta ancora moltissimo da fare, ma per il momento poche imprese sono abilitate a lavorare (solo quelle che hanno un contratto di manutenzione). Ad eccezione del ponte Visletto, sembra che i lavori nelle zone più danneggiate vengono eseguiti senza la concessione di deroghe agli orari di lavoro e non procedono speditamente.
La realizzazione del ponte militare di questi giorni è certamente un’ottima notizia. Da prime informazioni risulta che il ponte provvisorio resterà per almeno due anni e che sarà ad una sola corsia. Un tempo che potrebbe diventare ancor più lungo se non si decide come procedere. Dopo i mandati e appalti diretti di urgenza per gli interventi provvisori, bisogna quindi ora evitare decisioni affrettate e superficiali e passare con progettualità e concretezza a progettare il futuro dell’alta Vallemaggia. Futuro che parte chiaramente dal nuovo ponte che andrà realizzato ripensando il contesto terrotoriale modificato dall’alluvione. Non si tratta solo di sistemare il fiume dal punto di vista idraulico e aggiornare le carte dei pericoli naturali. Bisognerà decidere dove posizionare il nuovo manufatto e come rimodellare tutti i dintorni, senza dimenticare la pianificazione di tutte le infrastrutture dell’alta Vallemaggia, non solo strade e canalizzazioni, ma anche quelle che danno opportunità economiche e ricreative come impianti sportivi e commerci. In Lavizzara, ad esempio, sono state toccate pesantemente alcune realtà agricole importanti e la cava del marmo è inagibile. A Cevio è andata completamente distrutta la captazione dell’acqua potabile a Fontana e parte della condotta, tanto che l’attuale situazione di approvvigionamento in falda delle frazioni di Cavergno, Bignasco, Cevio e della zona industriale di Riveo risulta precaria e al limite del collasso. Per quanto riguarda la Valle Bavona, oltre una valutazione seria di opere di premunizione dei paesi toccati dal maltempo (Fontana, il Bosco, Alnedo e Roseto) e della riedificazione della stalla agricola andata distrutta, occorre progettare al più presto una sistemazione paesaggistica delle terre di Fontana e del Bosco, che tenga in considerazione la particolarità di questo paesaggio protetto e d’importanza nazionale. Il tutto deve pertanto essere subito pensato in modo coordinato, per permettere di trovare per tempo le necessarie risorse finanziarie per le diverse tappe esecutive.
Ci si attende quindi che il Consiglio di Stato entri subito nel merito con lo sviluppo di un Masterplan “nuova alta Vallemaggia”, da elaborare con una Task force interdisciplinare formata da servizi cantonali interessati, esperti e autorità politiche locali e con la progettazione del nuovo ponte Visletto con un concorso d’ingegneria e paesaggismo come fatto a Bondo, con ottimi risultati (info).
Non si tratta infatti di intervenire solo per ripristinare un manufatto importante per la viabilità. È in gioco il futuro di un’intera comunità, già economicamente svantaggiata prima dell’alluvione.
Le disgrazie possono diventare opportunità.

Pertanto chiediamo al Consiglio di Stato di:

costituire in tempi brevi un gruppo di lavoro interdisciplinare, coinvolgendo le realtà locali, per elaborare un masterplan “nuova alta Vallemaggia” che possa definire le infrastrutture viarie, sportive, le attività agricole ed economiche da ripristinare.
progettare il nuovo ponte Visletto e il rimodellamento del paesaggio fluviale della Maggia con un concorso d’ingegneria e paesaggismo e con il coinvolgimento di rappresentanti della comunità valmaggese.
costituire in tempi celeri un gruppo di lavoro per progettare il nuovo paesaggio antropico-naturalistico di Fontana-il Bosco, coinvolgendo rappresentanti locali della Valle Bavona e del comune di Cevio

Cristina Zanini Barzaghi

Con
Samantha Bourgoin, Fiorenzo Dadò, Aron Piezzi, Beppe Savary-Borioli