Lo scorso martedì a Lugano si è insediato il nuovo consiglio comunale, con la presenza di ben 19 donne su 60, presenti in ogni gruppo politico. Molte di loro sono giovanissime, due sono capogruppo e una presidente di partito, parecchie sono mamme e una lo diverrà presto.
L’elettorato luganese ha voluto dare un bel segnale d’inversione di tendenza, che assieme all’aumento della presenza femminile lo scorso anno in Gran Consiglio dà una risposta positiva al calo generale della presenza femminile in politica che si era manifestato negli anni precedenti.
Quale unica municipale uscente, lo scorso mese di marzo avevo promosso un momento di riflessione politica con la visione di un film che percorre la lunga storia del suffragio femminile in Svizzera. Sono lieta che questo evento abbia permesso di fare conoscere le candidate di tutti i partiti e che alle urne esse abbiano avuto un buon sostegno.
Le donne sono oggi sempre più presenti in ogni ambito sociale e professionale, ed è giusto che esse possano partecipare maggiormente alla vita politica. Anche il Cantone, su sollecitazione della commissione consultiva ha sensibilizzato la cittadinanza attraverso il materiale di voto sulla rappresentanza femminile negli esecutivi e legislativi.
Dopo decenni di lenti progressi, ci resta ancora molto da fare per raggiungere la parità salariale, per promuovere maggiormente la formazione delle donne negli ambiti tecnici, per aumentare la nostra presenza nei posti dirigenti, per migliorare la conciliabilità fra famiglia e lavoro.
Sarà fondamentale che i partiti si dimostrino disponibili ad ascoltare questa importante componente del nuovo Consiglio comunale e che tutte e tutti le aiutino a crescere politicamente, considerandole alla pari nel trattare ogni argomento, rispettando la loro autonomia di pensiero..
Spero che potremo lavorare unite, superando gli steccati politici, per portare avanti le nostre idee con integrità e lungimiranza.
Così si potrà avverare quanto diceva nel 2006 Michelle Bachelet, la prima donna presidente in Cile: “Quando una donna entra in politica, è la donna a cambiare e deve lavorare il doppio di un uomo per poter contare quanto lui, ma quando tante donne entrano in politica, è la politica a cambiare”.
Corriere del Ticino 14.5.2016