Cristina Zanini: convocheremo presto le Commissioni per definire gli interventi
laRegione del 4 gennaio 2021, articolo di Guido Grilli

La Città guarda al futuro e prepara la socialità nei quartieri della periferia. Dopo che il Consiglio comunale di Lugano ha dato luce verde, lo scorso 30 novembre, al credito di 3,3 milioni di franchi, l’autorità comunale si appresta a conferire concretezza al progetto denominato “Spin” – acronimo di “Spazio Insieme” – attraverso un nuovo lifting riservato a 27 stabili, perlopiù ex case comunali presenti nei rioni, che costituiranno luoghi pulsanti per le associazioni e le attività della popolazione.

Cristina Zanini Barzaghi, capo dicastero Immobili, come si svolgerà la fase realizzativa? «Intanto – premette la municipale – i consiglieri comunali hanno chiesto e ottenuto un emendamento. Dalla metà del 2018 in avanti abbiamo effettuato una quarantina di incontri con tutte le diverse Commissioni di quartiere che in alcuni casi abbiamo incontrato più volte, per poter definire i contenuti di questo messaggio e suddividere un credito che è appunto destinato a tanti edifici comunali. La Commissione dell’Edilizia ha chiesto uno specifico emendamento che precisa come i crediti potranno essere utilizzati soltanto dopo aver nuovamente incontrato le Commissioni di quartiere che, pertanto, ora ci appresteremo a contattare». Quali saranno le priorità? «Alcuni stabili, sette, richiederanno interventi più estesi e l’impiego di crediti più importanti: quelli di Loreto, Castagnola, Gandria, Pazzallo, Pregassona, Sonvico e Valcolla. Per questi stabili dovremo prevedere opere di progettazione. Per altri 17 edifici si tratterà invece di procedere a piccoli interventi, che avvieremo presto. Le priorità sono già fissate dai Servizi, si procederà dapprima in quegli stabili dove già oggi c’è un grande utilizzo, penso ad esempio alla Casetta rossa del Circolo anziani a Pregassona, che durante la pandemia si è rivelata molto importante perché è stato organizzato un servizio pasti per le persone bisognose».

Con quale tempistica interverrete? «Non sarà tutto immediato. Il credito dovrà essere suddiviso in più parti e lo utilizzeremo entro quattro anni. Chiaramente cercheremo di garantire una fruibilità degli spazi per tutti gli edifici già a corto termine, entro i primi due anni, con gli interventi più incisivi. Il tutto, poi, nel pieno rispetto di quanto già attualmente esiste. E in più sensibilizzando e aumentando le attività. Oltre al lavoro immobiliare del nostro dicastero dovremo collaborare ulteriormente con l’Ufficio quartiere, in primis, la Socialità e in parte la Cultura ed eventi, dal momento che in alcune case ci sono dei contenuti di rilevanza culturale: penso, ad esempio, all’ex Casa comunale di Gandria, dove c’è un progetto sviluppato dalla Commissione di quartiere volto a realizzare un Museo audiovisivo, come già esiste in Val Colla».

“La Città è costituita di tante realtà che possono dialogare”

Intermediarie, fra il Dicastero Immobili e il progetto, sono essenzialmente le Commissioni di quartiere e, implicitamente, le associazioni attive nei rioni. «Si spera che con questo progetto possano nascere anche delle sinergie, un legame, fra quartieri» – evidenzia Cristina Zanini Barzaghi –. «È molto difficile superare questa dimensione della Città formata dai 21 ex Comuni.

Molti evocano ancora i tempi precedenti le aggregazioni. Ma occorre dire che molto di quanto i quartieri realizzavano in passato si è mantenuto. La Città è costituita di tante realtà che possono dialogare. Di qui deriva anche il fatto di aver scelto un nome in comune per questo progetto, “Spazio Insieme”. Si chiamano tutte Case Spin ma ognuna è l’emanazione del proprio vissuto, del proprio quartiere. Un grosso tema è quello di rianimare i quartieri della “vecchia Lugano”, valorizzare quanto c’era di bello negli ex Comuni». Il progetto Spin appare di grande importanza. «Io sono molto contenta di questo traguardo. Oltre al credito di 3,3 milioni per le Case Spin, dovremo lavorare nel corso del 2021 anche per quattro oggetti che sono rimasti in sospeso: si tratta della Casa comunale di Carabbia, legata al concorso per la Piazza che al momento è fermo anche a causa di una mozione; la Villa Costanza a Viganello per la quale stiamo discutendo quali contenuti darle; la Casa Rossa di Pregassona, il cui edificio storico sarà recuperato, che s’inserisce nel Parco Viarno che vedrà la creazione di un ristorante, mentre lo stabile sarà destinato a spazi per associazioni; e la Casa di Cimadera dove vi è un progetto per far diventare questo luogo una locanda, come punto d’appoggio turistico legato alla parte alta della Val Colla».