Quando verrà pubblicato questo articolo, dovrebbero essere già state messe in atto le cosiddette tre mosse per migliorare (?) il piano viario di Lugano (PVP).

Di cosa si tratta? Il Municipio, a maggioranza, dopo vari reclami, ha deciso di riaprire parzialmente alle automobili alcune strade in centro città, per un periodo di prova. L’obiettivo sarebbe quello di ridurre le colonne in corso Elvezia. Ma come sempre avviene, se non cala il numero di automobili il traffico non diminuisce e si sposta, intralciando in questo caso il transito dei bus nella zona della pensilina.

Corso Elvezia è il punto di attraversamento più importante in città, dopo l’apertura della galleria Vedeggio – Cassarate. In realtà lo è sempre stato: dopo pochi anni abbiamo già dimenticato che prima le colonne erano ben peggiori. Il centro città era perennemente intasato non solo qui, ma anche in via Magatti, sul lungolago e le colonne si prolungavano regolarmente fino a Molino Nuovo. A Paradiso e a Massagno ogni mattina si stava fermi più di mezz’ora per poter entrare in città. Il PVP non ha contribuito a ridurre il traffico, lo ha semplicemente distribuito su tre entrate. Nel contempo vi sono stati dei miglioramenti nei trasporti pubblici e ce ne saranno altri con l’apertura della galleria Alptransit del Ceneri a fine 2020.
Il Municipio ha inserito nelle sue linee direttive la promozione della mobilità lenta e pubblica. Ora, sull’onda di una petizione di 7’000 persone, anche non residenti, improvvisamente cambia strategia. Costo dell’operazione: attorno al mezzo milione per tre mesi di prova, monitoraggi compresi, che saranno sulle spalle dei 70’000 luganesi.

Trovo che si tratta di uno spreco. In passato ho già suggerito una possibile variante al problema della raggiungibilità del centro, sostanzialmente con tre mosse alternative.

  1. Limitare l’entrata al centro ai confinanti autorizzati. Solo coloro che hanno il domicilio o un posteggio privato e i fornitori dovrebbero poter accedere nel comparto delimitato a ovest da Corso Elvezia e a nord da via Balestra.
  2. Prevedere l’accesso agli autosili pubblici solo da via Balestra, con traffico in due direzioni sulla parte nord di via Pioda e via Pretorio.
  3. Pedonalizzare, al termine del cantiere, via della Posta con la possibilità di creare un mercato dalla Contrada di Verla al lago; i trasporti pubblici possono transitare nei due sensi su via Magatti come avviene ora.

Con queste tre mosse si potrebbero eliminare anche gli intasamenti di via Bossi, rendendola più vivibile e attrattiva per le biciclette.
Nel contempo bisogna aumentare il verde pubblico lungo le strade del centro. Sarebbe dunque auspicabile in tempi brevi un concorso di pianificazione viaria e urbanistica del centro e del lungolago per valutare nuove soluzioni, ma il Municipio teme che ciò porterebbe a misure troppo incisive e preferisce procedere per piccoli tentativi. In effetti ci vorrebbe più coraggio. Noi del PS, con i Verdi, condividiamo un’altra visione di città. Viste le esperienze fatte altrove, siamo convinti che si possa andare in una direzione più sostenibile dal punto di vista ambientale anche a Lugano. Solo con il vostro sostegno lo potremo fare.

Lugano aperta settembre 2019
Cristina Zanini Barzaghi
13 luglio 2019