Ambiente: un mestiere da ragazze
“Ambiente: un mestiere da ragazze“ è un progetto che mira a far conoscere al giovane pubblico i diversi percorsi formativi e le possibilità di lavoro legate all’ambiente, promuovendo in particolare la parità di genere nelle scelte formative e professionali.
Se è vero che da qualche decennio si stanno formando anche ragazze giardiniere, selvicoltrici, installatrici, riciclatrici e geomatiche, e altre figure legate alla gestione dell’ambiente, è altrettanto vero che le percentuali riguardanti la presenza femminile in queste professioni tecnico-scientifiche sono però ancora troppo basse.
Tramite il coinvolgimento dei diversi attori sul territorio e della rete nazionale, la divulgazione di materiale didattico e l’organizzazione di atelier, si informano ragazze e ragazzi sulle opportunità offerte dai diversi percorsi formativi che gravitano attorno alle professioni ambientali.
Il progetto nasce da un’iniziativa interdipartimentale che coinvolge la Divisione della formazione professionale (DECS), la Divisione dell’ambiente (DT) e il Servizio per le pari opportunità (CAN).
Cristina Zanini Barzaghi e Valeria Gozzi
“Da sempre mi occupo di ingegneria civile, una passione nata dalla possibilità di unire lavoro concreto nel territorio e ragionamenti analitici. Nel corso dei decenni ho maturato la consapevolezza di dover contribuire maggiormente allo sviluppo sostenibile anche attraverso la progettazione strutturale. L’energia grigia accumulata negli edifici è enorme e non può essere sprecata semplicemente demolendo e ricostruendo ex novo. Dopo gli studi, mi sono indirizzata non solo sulla classica progettazione strutturale del calcestruzzo e dell’acciaio, ma anche sul risanamento dell’esistente e sulla costruzione in legno, temi di cui allora non si parlava molto. Quando ho studiato non c’era quasi nessuna donna nel mio campo, ma oggi le cose fortunatamente stanno cambiando. Le donne possono fare molto per la sostenibilità ambientale e sociale. Mi impegno da sempre per sensibilizzare le ragazze a tal riguardo. Oggi lavoro come indipendente con la collega Valeria Gozzi, con la quale condivido le mie visioni. Nell’edilizia esiste un potenziale enorme di reimpiego dei materiali provenienti dalle demolizioni e ristrutturazioni e la costruzione con il legno deve trovare più spazio. Sto quindi ampliando le mie esperienze in questi campi: si tratta di progetti più impegnativi ma decisamente più responsabili nei confronti delle nuove generazioni. Nel contempo cerco di far passare questi principi anche in politica, grazie al mio ruolo di capodicastero immobili della città di Lugano.”