28 marzo 2023 – Intervento Cristina Zanini Barzaghi, municipale Lugano, capodicastero Immobili

Gentili signore e signori,
Care e cari colleghi,
care e cari collaboratori della divisione spazi urbani e del dicastero immobili, divisione edilizia pubblica e divisione gestione manutenzione edifici

Oggi è un momento importante, soprattutto per la nostra amministrazione.
La nuova sede della DSU ospiterà un’importante fetta dei servizi cittadini: quelli che operano in modo più visibile sul territorio. Fra qualche anno il verde pubblico, la manutenzione di strade e di edifici, la nettezza urbana e la direzione della divisione spazi urbani si troveranno riuniti in un edificio moderno, che sostituirà la storica sede di Cornaredo e lascerà liberi spazi interessanti a Viganello nel sedime ex PTT. Lugano vuole essere un datore di lavoro esemplare e questo è un primo passo per migliorare i servizi alla cittadinanza e offrire ai nostri collaboratori spazi di lavoro ben attrezzati. Il prossimo sarà il nuovo stabile SALU che si realizzerà al PSE.
L’avvio del cantiere (Spatenstich) in questo caso sembra un punto d’arrivo, visto che l’iter politico è stato lungo e intricato. Per usare una metafora: non è stato facile ” dipanare la matassa e trovare il bandolo”. Molti avvenimenti si sono succeduti e accavallati.
Dapprima le tre aggregazioni dal 2004 al 2013 hanno portato la città in breve tempo ad essere tre volte più grande con un aumento smisurato di patrimonio costruito e verde: una sfida per i servizi urbani e la gestione edifici, i quali nel giro di pochi anni hanno dovuto organizzarsi per rispondere in modo adeguato dal centro alla periferia.

Contemporaneamente gli sviluppi del nuovo quartiere di Cornaredo NQC con l’apertura della galleria Vedeggio – Cassarate. Il concorso di pianificazione nel 2004 ha previsto un nuovo assetto stradale in conflitto con la sede attuale della DSU di via Sonvico. Da allora la ricerca di una nuova ubicazione è diventata un’impellenza in Municipio.

Attraverso le legislature e con diversi municipali all’opera si sono succedute diverse idee:
dapprima quella di raggruppare i servizi nel sedime ex PTT di Viganello, poi di dividerli in più luoghi. Infine ha preso piede la strategia di concentrare tutto qui, dove sono già presenti da decenni le serre del verde e gli atelier degli scalpellini. In effetti l’ampio sedime disponibile, in origine nel comune di Cadro, è ora nel baricentro della nuova città.
La strategia è stata approvata nel 2012 dal consiglio comunale di Lugano, con l’aggiunta di un credito di 10 milioni per il primo stabile (sono stata relatrice per la commissione edilizia). Si pensava allora che le strade cantonali sarebbero state realizzate in poco tempo, ma non è stato così.

Nel 2013 con il cambio del Municipio si sono palesati ulteriori nodi da sciogliere. Le difficoltà finanziarie hanno portato il Municipio a riflettere e sospendere gli investimenti meno maturi. Nel contempo è stato deciso di procedere con la riorganizzazione amministrativa PNA che ha portato ad una nuova ripartizione dei dicasteri. I contenuti della nuova sede DSU sono quindi stati stabiliti dopo un’approfondita analisi operativa con la consulenza di un esperto e la bontà della scelta di razionalizzare i servizi con un nuovo unico spazio è stata confermata. In queste fasi decisive la collaborazione di tutto lo staff della DSU è stata importante: ringrazio soprattutto il direttore Roberto Bianchi che ha aiutato in questa fase delicata. Il programma dei contenuti è stato affinato rispettando i problemi di vicinanza con il penitenziario mantenendo i servizi già insediati. Sono state quindi messe le basi per un concorso di progettazione, poi svolto nel 2018, con presidente della giuria l’ex vicesindaco Michele Bertini, che mi è subentrato come capodicastero dopo il 2016. La soluzione scelta elaborata dal team condotto dagli architetti Epure è ideale per funzionalità e per inserimento urbanistico. I due nuovi edifici gemelli chiamati Ginger e Fred sono posizionati in modo da garantire un efficiente accesso alle autorimesse e alle officine, che ospitano quasi 300 veicoli, e dare spazi di lavoro moderni a ca. 240 persone. Nel contempo si mette in valore l’asse verde del fiume Cassarate che lambisce l’intera area. La scelta di adottare alti standard energetici, di utilizzare il più possibile il legno quale materiale da costruzione, di predisporre un impianto fotovoltaico che copre l’intero fabbisogno di energia, di prevedere una centrale termica a legna in zona (speriamo grazie ad AIL) sono ulteriori aspetti che mostrano la lungimiranza della nostra città in campo edile.
Dopo più di dieci anni riusciamo ora a giungere all’avvio del cantiere: “la matassa è stata in gran parte dipanata e abbiamo trovato il bandolo”. Ora i lavori proseguono e “il filo si intreccerà” nelle mille operazioni che comporta un cantiere di queste dimensioni. L’obiettivo è di traslocare qui fra tre anni, allineandosi così ai lavori delle strade cantonali a Cornaredo. Assieme al polo sportivo, siamo riusciti a recuperare molti ritardi. Di questo dobbiamo ringraziare il Municipio passato e presente, e soprattutto il consiglio comunale che ha dato fiducia nei diversi passi.

Con il primo “colpo di pala”, si avvia una nuova fase operativa altrettanto impegnativa per la divisione edilizia pubblica. Ringrazio quindi tutto lo staff del dicastero immobili coinvolto con diverse persone, per tutto quanto fatto finora e soprattutto per tutto quanto verrà. Auguro soprattutto al capoprogetto arch. Leandro Pozzi di poter avere un cantiere senza intoppi e soprattutto senza incidenti. Un punto alla volta, riusciremo ad “intrecciare il filo e giungere a completare la tela” con un ottimo risultato. Ringrazio già sin d’ora tutte le maestranze, i progettisti e lo staff della città per il lavoro che verrà svolto.