Inaugurazione Asilo Ciani 15 marzo 2023
Intervento di Cristina Zanini Barzaghi, capodicastero Immobili, Municipale Lugano
“Ci sono opere del passato, certe chiese, certi palazzi, che oggi sono utilizzate in modo diverso, sono sopravvissute pur cambiando la loro funzione: ancora oggi le usiamo, le frequentiamo. Questo succede perché ciò che è rimasto non è l’utilità che avevano all’epoca, ma è la bellezza; la bellezza e la poesia sono sopravvissute al tempo.”
(Oscar Niemeyer)
Gentili signore e signori,
Le parole del famoso architetto Oscar Niemeyer sono appropriate all’occasione odierna. In questo edificio la bellezza e la poesia sono certamente sopravvissute al tempo. Nell’edilizia ne abbiamo sempre bisogno molto! Nel tempo si dipanano tante storie, e oggi ho il piacere di spendere un po’ di tempo, non troppo, per raccontarne alcune su questo edificio: tante storie diverse e sovrapposte, che toccano l’operato di tantissime persone, con molti passi tecnici e politici.
Oggi guardiamo soprattutto avanti, ma qualche storia merita di essere ricordata.
Inizio dalla storia più lontana: quella delle numerosissime persone di Lugano, direi diverse migliaia, che ricordano con affetto questo luogo nella sua funzione originale di scuola dell’infanzia. Questo è infatti il primo asilo d’infanzia del Cantone, realizzato dai fratelli benefattori Ciani. Lo è rimasto per lunghissimo tempo. È quindi appropriato chiamarlo definitivamente Asilo Ciani e non più ex Asilo Ciani.
La Fondazione Ciani ha ancora casa qui e spero che possa condividere il suo prezioso patrimonio di documenti con il nostro archivio storico, per approfondire meglio la genesi di questo edificio. Di questo vi dirà qualcosa in seguito l’architetto Giovanzana.
Passo ora alla storia recente del restauro. Diversi funzionari dell’allora dicastero Territorio, ora Dicastero Immobili, hanno seguito l’iter tortuoso dal 2008 ad oggi (1). Tortuoso a causa di ricorsi e adattamenti in corso d’opera, che hanno portato a scegliere un intervento il più conservativo possibile. È stata infine una buona scelta. Come per altri progetti, anche questo -dalla concezione all’inaugurazione- si è concretizzato in quasi 4 legislature. Il cantiere è stato pure lento, avviato nel 2019, con diverse tappe, con il parziale utilizzo dell’edificio durante il restauro, e ancora con alcune parti da terminare (giardino, spazi superiori).
I numerosi lavori di miglioria sono ora in gran parte invisibili. Sono pure nascoste sono le discussioni avute su tanti dettagli. Quello che resta visibile è però di grande qualità.
Ringrazio tantissimo tutte e tutti coloro che hanno permesso questo risultato eccellente: collaboratori dei servizi della città e del cantone, progettisti architetti, ingegneri e specialisti, imprese e aziende coinvolte.
Vorrei cogliere l’occasione per lasciare una traccia di due piccole storie nella storia.
La scelta del colore delle facciate
Mettere ancora il rosa e grigio chiaro precedente, o il rosso mattone e giallo ocra ritrovato da una perizia dell’arch. Mazza della SUPSI sotto diversi strati di pittura?
Nel 2021 i due capidicastero coinvolti, Filippo Lombardi per l’edilizia privata e la sottoscritta per il dicastero immobili, hanno dovuto intervenire nella discussione sulla scelta del nuovo tinteggio. In una riunione animata in cui siamo stati chiamati a partecipare alla presenza di numerosi esperti, abbiamo constatato pareri contrastanti fra servizi comunali differenti (edilizia privata e manutenzione DIM), e fra esperti della commissione nucleo cittadina e quelli cantonali dei beni culturali. Alla fine, i colori li abbiamo scelti noi con una soluzione di compromesso, simile a quello della villa Ciani. Il rosa salmone e grigio-beige lo ha infine scelto la politica e non gli esperti.
Il restauro del lucernario
Conservare opere d’ingegneria meritevoli, sia piccole che grandi, è un mio chiodo fisso e il futuro precario del lucernario mi ha da subito coinvolto molto.
Infatti, ad un occhio esperto era subito visibile che la struttura, seppur affascinante, non era particolarmente efficiente e pregiata. Il credito e la domanda di costruzione approvata prevedevano la sua completa sostituzione e la commissione nucleo suggeriva di sostituirlo con un manufatto esteticamente equivalente.
Ho però insistito per vedere le perizie, per chiedere più indagini e ulteriori pareri specialistici. Ne è scaturito che il piccolo lucernario, posato nel 1907 per coprire il cortile dell’asilo, è una rara testimonianza di costruzione in ferro, addirittura più vecchia di qualche anno rispetto alla funicolare degli Angioli del 1911.
La sua precarietà strutturale era stata dimostrata con diverse analisi, ma si è lentamente compreso che era indispensabile fare uno sforzo creativo e trovare una soluzione per rinforzarlo e adattarlo alle esigenze odierne senza deturparlo.
Sono state analizzate attentamente le numerose stringenti esigenze: la capacità portante, la sicurezza antincendio, l’isolamento termico, la fonica, l’illuminazione, l’estetica. Alcune sono state allentate trovando un compromesso con i responsabili dei beni culturali.
La struttura metallica è stata smontata, restaurata in officina e rinforzata puntualmente. Prima del rimontaggio è stata svolta una prova di carico, una rarità per un piccolo oggetto come questo. Il tutto è durato diversi mesi di discussioni, riflessioni e test. Il risultato è convincente e praticamente identico alla forma originaria.
Ringrazio della comprensione avuta da parte di coloro che chiedevano di finire al più presto i lavori.
Ringrazio i principali artefici di questo difficile recupero: i colleghi ingegneri Amos Polti dello studio SPP di Lugano, l’ing. Jürg Conzett dello studio Conzett Bronzini e Partner di Coira, con i tecnici della ditta di carpenteria Kesmon. Ringrazio chi ha condotto i lavori: il capoprogetto arch. Pierre Pagani della divisione gestione e manutenzione del dicastero immobili, gli architetti Giovanzana e Montorfani, e i servizi preposti dei beni culturali comunali e cantonali.
Ringrazio infine tutte le maestranze che sono intervenute in questo singolare cantiere.
Sono lieta che oggi molte e molti sono qui con noi in questo importante momento.
Grazie a tutte e tutti voi.
NOTE:
(1) Credito progettazione 2008, credito realizzazione con ampliamento 2011, opposizioni a DC che hanno portato il Municipio nel 2017-2018 a scegliere di proseguire con un progetto più conservativo, con suddivisione in tappe per ragioni finanziarie e funzionali. Inizio cantiere nel 2019. L’edificio è stato utilizzato per eventi durante parte dei lavori. Altri lavori seguiranno per i piani superiori e per il giardino.