Saluto per Edilespo Cristina Zanini Barzaghi, Municipale Lugano, ing. civile dipl. ETH

Gentili signore e signori,
Sono lieta di portare il saluto da parte della città di Lugano, felice di accogliere questa nuova edizione di Edilespo dopo una forzata pausa.

Edilespo è una rassegna importante che permette agli addetti ai lavori di incontrarsi e discutere, ma soprattutto fa conoscere il settore della costruzione a tutta la popolazione, come ambito professionale vasto e innovativo.

Come municipale seguo da quasi 10 anni l’edilizia pubblica e la gestione immobiliare cittadina, accompagno numerosi dossier piccoli e grandi e cerco di portare nella politica le mie esperienze. La città di Lugano è uno dei committenti più importanti del Cantone e fa ampiamente la sua parte nel sostenere il settore.

Abbiamo più di 400 km di strade e più di 400 edifici da mantenere e rinnovare, un piano investimento con ca. 30 milioni annui in edilizia e genio civile. Contribuiamo in modo importante per realizzare opere regionali e cantonali, senza dimenticare la perequazione finanziaria molto importante. Cooperiamo con investitori e altri enti pubblici e privati (HRS, Conservatorio, Fondazione Francesco, ecc.). Siamo un partner non trascurabile per il settore.

Attualmente le guerre, le pandemie, la carenza di materie prime e i rincari di energia ci creano difficoltà che dobbiamo affrontare tutte e tutti, committenti, progettisti e imprese, con molta responsabilità.

Oltre alla responsabilità economica del mantenere un volume sufficiente di lavoro per il settore, è necessaria più responsabilità nei confronti dell’ambiente. Il nostro settore è una delle principali fonti di consumo di CO2, è indispensabile perciò una maggiore attenzione a sprechi e inquinamenti e più sforzi per creare un’economia più circolare. Dobbiamo diminuire drasticamente i rifiuti edili e riutilizzare maggiormente le costruzioni esistenti. Ci vuole innovazione da parte delle aziende, creatività da parte dei progettisti e naturalmente più sensibilità da parte dei committenti, non solo quelli pubblici.

In più non si può trascurare la nostra responsabilità sociale nei confronti dei lavoratori: la vita nei cantieri è sempre molto dura. Se non si migliorano le condizioni di lavoro non si troverà più personale qualificato e motivato. Dobbiamo investire sulla formazione e cercare un dialogo costruttivo con i sindacati, anche se è molto difficile.

Infine dobbiamo essere più responsabili nei confronti della collettività e del territorio: quello che costruiamo resta nel paesaggio per decenni e secoli, visibile da tutti per diverse generazioni. Chi si ricorda dopo anni se i tempi e i costi non sono stati rispettati? La qualità l’inserimento paesaggistico sono ben più importanti. I committenti dovrebbero tenerne conto soprattutto nei bandi di concorso. La LCPub, se applicata correttamente, può aiutare a premiare la qualità esecutiva, l’organizzazione dell’azienda e l’esemplarità sociale e ambientale e fare da riferimento per incentivare i committenti privati ad agire in modo più responsabile. Anche su questo dovremmo saperci mettere di più in discussione.

Auguro tanto successo a questa edizione di Edilespo e ringrazio gli organizzatori di avere previsto diverse tavole rotonde dove forse troveranno spazio anche queste mie modeste riflessioni.