Vita da studenti – Il tema degli alloggi resta centrale in attesa che arrivi il campus Matrix
Nell’ottica di una Lugano che si vuole città universitaria, è fondamentale evitare il pendolarismo dei giovani – Il progetto previsto nell’area dell’ex Macello è frenato dalla vicenda penale – Ma le richieste di aiuto all’USI sono sempre molto numerose
Paolo Galli – Corriere del Ticino del 21.10.2022
«La realizzazione del campus Matrix sarebbe un importante salto di qualità nel quadro della Lugano città universitaria». «Non rappresenterebbe un cambio di paradigma. Sarebbe l’inizio di qualcosa. Sì, perché non è che con quel centinaio di camere metteremmo a posto tutti gli studenti dell’USI. Certo contribuirebbe ad accrescere l’interazione tra Città, istituzione universitaria e studenti». Nel botta e risposta tra Boas Erez (la prima voce) e Filippo Lombardi (la seconda), protagonista è, per l’appunto, il campus Matrix. Era da un po’ che non ne sentivamo parlare. Evidentemente, con la vicenda penale relativa all’ex Macello – perché è lì che la nuova “cittadella” è prevista – ancora aperta, qualche rallentamento era da mettere in preventivo.
Ma qualcosa si sta comunque muovendo? Lo abbiamo chiesto a Cristina Zanini Barzaghi, responsabile del Dicastero immobili. «Sì, stiamo cercando di proseguire con il dossier a braccetto con l’università, in modo da realizzarlo in tempi non troppo lunghi. Come ogni opera pubblica, anche questa richiede tempo, ma vorremmo sbloccarla nei prossimi mesi. Affronteremo quindi i dettagli del progetto, sia per gli spazi per gli studenti, sia per le aree pubbliche. Bisognerà chiarire come gestire il tutto in modo coordinato». Nessun cambio di filosofia, rispetto al progetto che si è aggiudicato, nel dicembre 2020, il concorso. «L’obiettivo rimane quello di avere spazi multifunzionali». In vista, stando a nostre informazioni, una sorta di bando per una partnership pubblico-privato per la realizzazione.
Luogo di scambio
Lorenzo Cantoni, oltre a essere prorettore vicario dell’USI, è prorettore per la formazione e la vita universitaria. A suo dire, il progetto rappresenta «un’opportunità molto interessante per accogliere studenti – ma anche ricercatori e docenti: si tratterebbe di una residenza universitaria – in un contesto non solo vicino all’Università in termini spaziali, ma di tipo “universitario” in termine culturali: un luogo cioè dove si scambiano idee, si studia insieme, si organizzano attività. In una parola, proprio quello che significava il termine universitas all’origine delle università medievali: la comunità di studenti e docenti appassionati al sapere».
La stessa Cristina Zanini Barzaghi lo conferma: «Immaginiamo lo spazio che sorgerà nell’area dell’ex Macello come un luogo dove non solo gli studenti ma tutte le generazioni potranno incontrarsi e dialogare tra loro. Gli studenti, dal canto loro, al di là degli alloggi, avranno la possibilità di utilizzare anche gli spazi del complesso storico e farli loro, ma sempre nell’ottica di una condivisione. In questo senso, abbiamo già avviato come Città diverse esperienze per coinvolgere e accontentare tutte le fasce d’età e tutte le associazioni».
L’USI è un’università internazionale, con studenti che provengono da tutto il mondo; molti di loro devono dunque trasferirsi a Lugano (o a Mendrisio, per la nostra Accademia). “Dove potrò alloggiare” è una domanda che ci viene posta regolarmente
Lorenzo Cantoni, prorettore vicario dell’USI
«Dove potrò alloggiare?»
Il tema degli alloggi resta centrale, per gli studenti. Con «alloggi» pensiamo alla loro presenza, alla comodità e soprattutto al prezzo. Cantoni riconosce: «È sicuramente un tema importante. L’USI è un’università internazionale, con studenti che provengono da tutto il mondo; molti di loro devono dunque trasferirsi a Lugano (o a Mendrisio, per la nostra Accademia). “Dove potrò alloggiare” è una domanda che ci viene posta regolarmente. L’ultima stima fatta qualche tempo fa contava in una cinquantina le richieste che il nostro servizio alloggi tratta settimanalmente, tra richieste di aiuto per individuare offerte con un canone entro una certa cifra, o di consulenza sull’affidabilità di un’offerta esterna, o ancora di sostegno linguistico per capire meglio un contratto. Le pagine web panoramiche dedicate al tema alloggi sul nostro sito hanno raccolto nell’ultimo anno 11.000 visualizzazioni complessive. Trovare soluzioni alloggiative comode, accessibili economicamente e ottimali per gli studenti è dunque uno dei loro, e dei nostri, obiettivi».
Per la cronaca, pur accontentandoci di una stima, stando a quanto ci riferisce lo stesso prorettore vicario, «un po’ più del 45% dei nostri studenti vive a Lugano e dintorni». Gli studenti residenti sono quelli che animano la vita universitaria, organizzano le associazioni, dialogano con il territorio, sottolinea sempre Cantoni. «Naturalmente abbiamo una porzione di studenti ticinesi, che già vivono sul territorio, ma dobbiamo offrire agli studenti che vengono da oltre San Gottardo e da altre nazioni soluzioni alloggiative idonee, così che possano contribuire sempre più a fare di Lugano una città con una sempre più forte impronta e “atmosfera” universitaria».
È un discorso importante, quello degli alloggi a basso canone, anche per la Città stessa. Zanini: «A volte diamo l’immagine di prestare attenzione solo ai benestanti, che portano benefici fiscali. Aspetto fondamentale, ci mancherebbe altro, ma abbiamo anche bisogno di mescolanza per avere una città viva, aperta a tutte le generazioni e a tutti i ceti sociali. Per quanto riguarda gli studenti, è chiaro che non va bene avere molti studenti pendolari, che non possono vivere appieno la città al di fuori dello studio. Mettere a disposizione più alloggi convenienti è importante, e lo è anche la presenza di spazi dove sviluppare attività giovanili, che vanno al di là del solo “uscire a bere qualcosa”. Il successo del progetto Random allo studio Foce lo dimostra. E presto vivremo anche l’esperienza della Tour Vagabonde, sul sedime della Gerra. Insomma, sentiamo il bisogno di esperienze nuove e condivise».