Lo scorso 22 agosto si è tenuta alla biblioteca cantonale di Lugano un’interessante conferenza mattutina sul tema delle strade dedicate alle donne nelle nostre città. Se ne parla da qualche anno ormai, ma ad oltre 50 anni dalla concessione del diritto di voto, le azioni intraprese sono praticamente nulle, salvo a Mendrisio.
Come mai? A mio parere ci sono due motivi per questa difficoltà.
Il motivo principale risiede nel fatto che le strade sono designate di preferenza con toponimi e le vie dedicate a personaggi sono presenti solo laddove la rete stradale è fitta. In centro a Lugano ad esempio esistono sin dagli ultimi decenni dell’Ottocento strade intestate a personaggi, per lo più ad uomini politici ticinesi, mentre nei comuni aggregati gli stradari sono più recenti e quasi senza attribuzioni a persone. Più precisamente nella nuova Lugano dei 1183 nomi dell’attuale stradario, solo 165 celebrano persone e famiglie (il 14% circa). Le 6 vie ad oggi già intestate a donne – tutte in strade discoste o cortissime – sono quindi un’inezia.
Il secondo motivo è più politico: spesso chi si occupa del tema è semplicemente poco sensibile alla questione. Il caso di Lugano è emblematico, visto che il tema è nell’agenda politica sin dal 2005, cioè da quando è stata approvata una mozione di Gianrico Corti per eliminare i doppioni nei nomi di strada creati dalle aggregazioni. Da allora esiste una commissione stradario che ha elaborato un’ordinanza e allestito alcune liste di personaggi, ma senza dare sufficiente peso alla questione di genere. Nel 2012 sono stati cambiati i nomi di 19 strade, senza cogliere l’occasione di cercare nomi femminili. Il Municipio ha poi rallentato i lavori per diversi motivi, fra i quali le aggregazioni del 2013 e i numerosi ricorsi avuti nella prima tornata. Ad oggi ci sono ancora 68 doppioni da risolvere e innumerevoli luoghi privi di denominazione (strade, piazze, edifici, parchi, sale, sentieri, rive, pontili, scalinate).
Esiste quindi un enorme potenziale per attribuire più nomi di donne alle strade della nostra città. La banca dati degli Archivi Riuniti Donne Ticino AARDT – completamente pubblica – raccoglie 40 profili di donne luganesi meritevoli. Le 5 nuove proposte fatte in risposta ad un’interrogazione di alcune consigliere comunali PS nel 2021 (cfr. articolo CdT 27 luglio 2022) sono insufficienti per recuperare l’enorme disparità presente. Questa carenza potrebbe essere superata seguendo l’approccio fatto da Mendrisio, dove la popolazione e le commissioni di quartiere hanno potuto partecipare direttamente alla definizione dello stradario. Un lavoro certosino che ha saputo raccogliere le proposte dal basso e che grazie alla qualificata consulenza di AARDT ha creato il giusto consenso: in tempi brevi sono state selezionate 6 donne alle quali intestare diversi luoghi importanti non solo in centro, ma anche in diversi quartieri. Inoltre con l’aggiunta di un QR code sulle targhe si è resa possibile la conoscenza a chiunque dei profili scelti: un’iniziativa che si può facilmente riprendere anche per le strade già esistenti. Anche a Lugano i lavori per lo stradario possono diventare più dinamici, partecipativi e attenti alla storia femminile, con azioni concrete in tempi brevi. Sono grata alla biblioteca cantonale per aver scelto di parlarne in una giornata diversa dall’otto marzo.
Cristina Zanini Barzaghi, Municipale PS di Lugano
CDT 31 agosto 2022