Sessione delle donne 29 ottobre 2021: intervento per mozione 3.2 Più donne nelle professioni tecnico-scientifiche
Stimata presidente, stimate consigliere, stimate signore,
l’assenza delle donne dagli ambiti tecnico scientifici (dette anche MINT in tedesco o STEM in inglese) è un tema che da decenni resta ai margini delle rivendicazioni femminili.
Sono lieta che finalmente si attiva la politica a tal riguardo, con molto ritardo. Sono già passati più di 50 anni dall’arrivo dell’uomo sulla luna, tra l’altro grazie al lavoro di matematiche, fisiche e ingegnere donne. Sono già passati anche 50 anni dalla concessione del diritto di voto nel nostro paese alle donne, tardissimo rispetto al resto del mondo.
I progressi sono scoraggianti: oggi la presenza delle donne in medicina, diritto, scienze della vita, architettura è ormai paritaria, ma non così nella scienza e nella tecnica. Nei politecnici e nelle scuole universitarie professionali in tante discipline le percentuali di presenza femminile sono ancora attorno al 10%. È un piacere constatare che in questa sessione sono presenti diverse colleghe, ingegnere e scienziate. Tutte noi siamo convinte che la disparità nelle scelte professionali inizia a diventare un’emergenza. Come è possibile pretendere più professoresse, più rappresentanti donne nei cda, più donne in politica se non incentiviamo la loro presenza in tutti gli ambiti sin dalla prima infanzia e nella formazione?
Addirittura le aziende e le università chiedono di avere più donne e non solo per il fatto che esiste una carenza di personale da decenni: laddove siamo presenti, il nostro pensiero e il nostro approccio al lavoro viene apprezzato.
Abbiamo davanti a noi tante sfide globali, non solo quelle digitali, ma soprattutto ambientali e sociali: la demografia, l’economia circolare, la pianificazione del territorio, la svolta climatica. La richiesta di aumentare la percentuale di donne in tutti i settori MINT è perciò a favore di tutta la società. Come donne ingegnere, siamo liete che sia stata accolta la proposta di concentrare gli sforzi per raggiungere nel 2030 50% di donne nel settore tecnico-scientifico, e non solo nel campo della digitalizzazione.
Solo con più donne si riuscirà ad avere un ambiente di lavoro, in cui inserirsi normalmente.
Un risultato che si può raggiungere davvero se la Confederazione si impegna maggiormente nella diffusione e nel consolidamento di misure come le giornate tecniche per bambine e ragazze in ogni ordine di scuola. Si tratta di iniziative già esistenti, organizzate da associazioni private e non coordinate a livello svizzero, la cui efficacia è dimostrata dal fatto che molte ragazze, ora mie colleghe, sono state così motivate nella loro scelta.
Confidiamo perciò che questa mozione venga ascoltata e accettata dal Parlamento, e poi implementata con misure tempestive e concrete.
Cristina Zanini Barzaghi e confirmatarie dell’associazione svizzera delle donne ingegnere ASDI