Primo agosto 2020: “Valorizzare il patrimonio – costruire il futuro” – www.propatria.ch
“Nel 1899, il Consiglio federale ordinò che il 1° agosto dovessero suonare le campane in tutto il paese, mentre oggi il Natale della patria viene celebrato illuminando di mille colori il cielo di tutta la Svizzera.” Così si legge nel sito di Pro Patria per spiegare il significato del distintivo di quest’anno: quest’anno i fuochi d’artificio li porteremo appuntati al petto e faremo festeggiamenti ridotti. Pro Patria si impegna dal 1909 “per una «svizzeritudine» aperta e in grado di affrontare le sfide future, promuovendo la tutela del patrimonio architettonico e delle tradizioni viventi, fornendo contributi alla coesione interculturale, in particolare tra città e campagna, tra montagna e pianura e tra le regioni linguistiche…”.
È vero: la protezione del paesaggio, la promozione di architettura e ingegneria di qualità, le tradizioni viventi dell’artigianato sono parte della nostra identità, e in genere se ne parla poco al primo agosto. Nell’anno in cui si riscoprono le vacanze indigene, ecco un mio personale Tour de Suisse con cinque luoghi riconosciuti a livello internazionale dall’Unesco – uno per punto cardinale e uno centrale – da visitare per rafforzare la nostra identità.
Sud: natura e geologia
La valorizzazione dei paesaggi naturali fa parte della nostra identità.
Inizio dal Mendrisiotto proponendo la visita a due siti naturalistici di pregio: le Gole del Breggia e il Monte San Giorgio. Potete così immergervi nella natura al confine fra Alpi e Pianura Padana, conoscere la complessa geologia del sud della Svizzera con i pregiati fossili del Triassico del museo di Meride e il complesso di archeologia industriale ex Saceba lungo il fiume Breggia, dove fino a cinquant’anni fa si produceva cemento dalle rocce locali.
Est: ferrovia e ingegneria
Anche le ferrovie e l’ingegneria sono parte della nostra svizzeritudine.
Ci spostiamo quindi a est nel Grigioni per una meta “in movimento”. La Ferrovia Retica è un’opera d’ingegneria pionieristica perfettamente integrata nel paesaggio di alta montagna del Bernina e dell’Albula. Il tracciato di 128 km da Thusis a Tirano, con 196 ponti e 55 gallerie perfettamente inseriti nel territorio, simboleggia la capacità della Svizzera di affrontare le difficoltà con sobrietà, perizia tecnica e eleganza. Tutto il Canton Grigioni merita una visita – non solo per le sue splendide montagne – ma anche per scoprire tanti ponti di diverse epoche realizzati dai rinomati ingegneri Robert Maillard, Christian Menn e Jürg Conzett.
Nord: finanza, cooperative e architettura
Finanza, spirito cooperativo e qualità architettonica svizzera sono uniti nella Banca Raiffeisen: il terzo gruppo bancario svizzero è il più capillare a livello svizzero con moltissime realtà locali organizzate in cooperative. Raiffeisen si caratterizza anche per l’attenzione all’ambiente costruito, promuovendo la realizzazione di costruzioni di qualità e durevoli. La sua sede principale a San Gallo è caratterizzata da un grande spazio pubblico molto apprezzato: la “Stadtlounge” dell’artista Pippilotti Rist, tutta di colore rosso come il logo della banca e come la bandiera svizzera.
Se visitate questa città, non dovete poi mancare la visita della splendida biblioteca barocca annessa all’abbazia. Non dimenticate di mangiare un bratwurst: la classica salsiccia svizzera proviene proprio da qui.
Ovest: urbanistica e industria orologera
La Chaux-de-Fonds e Le Locle sono accumunate dal particolare “paesaggio urbano orologero”. L’impianto urbanistico ha origine duecento anni fa nella ricostruzione delle due cittadine dopo due gravi incendi. Con uno spirito imprenditoriale illuminato si sono creati spazi ottimali sia per il lavoro sia per la qualità di vita dei lavoratori e delle lavoratrici (le donne lavoravano spesso a domicilio); spazi che sono stati conservati fino ad oggi tenendo in equilibrio tradizione e innovazione industriale. Ingegnosità, precisione e pulizia sono qualità che ci rendono fieri del nostro paese. Non si può partire da questa regione senza ricordare il più grande architetto svizzero. Le Corbusier è cresciuto qui e ha realizzato le sue prime opere in questa regione: il movimento del Moderno non esisterebbe senza La Chaux-de-Fonds.
Centro: la nostra storia
E per finire non propongo la scontata gita al praticello del Grütli o sul San Gottardo, ma la visita al museo più svizzero del nostro paese. Il museo nazionale a Zurigo ha ora una nuova collezione permanente sulla storia della Svizzera, che esplora 550 anni fino all’epoca contemporanea. Se non volete intraprendere un viaggio reale, potete comunque consultare la collezione virtuale raccolta sul sito del museo.
Buon primo agosto!
Cristina Zanini Barzaghi 31 luglio 2020