Giornalismo d’inchiesta
La prima settimana di giugno, la politica luganese è stata caratterizzata non solo dalle due sedute del Consiglio comunale ma anche dalla trasmissione Falò di giovedì sera con la presentazione del libro “Meno Trenta” di Stefano Artioli, pubblicato circa un anno fa, che è un lungo elenco delle presunte manchevolezze della città di Lugano. Allora avevo scritto una lettera aperta e in seguito ho avuto modo di incontrare l’autore di persona. Sicuramente è una persona intraprendente, ma con poca comprensione per la complessità dell’azione dell’ente pubblico.
Lo ha dimostrato a Falò, dove critica senza appello la gestione della città. Il giornalista di Falò ha rincarato la dose facendo il confronto con delle realizzazioni, a suo dire esemplari, a Neuchâtel e a Lucerna. Da una mia rapida ricerca, risulta che nemmeno in queste città il partenariato pubblico e privato è filato così veloce e liscio come si è voluto far credere. In studio era presente l’ex presidente del partito liberale radicale svizzero, avvocato Fulvio Pelli, che ha sottolineato di avere fatto politica per più di 35 anni – non penso in un esecutivo – e che in merito alla realizzazione del nuovo polo sportivo bisogna dare retta a lui e non al Municipio (vedi l’estratto).
Ho ascoltato con attenzione la trasmissione e sono abbastanza perplessa. Le critiche di parte ci stanno, ma si tratta pur sempre di pareri di personalità molto profilate, nell’immobiliare il primo e in politica il secondo, i quali, malgrado le criticità imputate a Lugano, hanno comunque deciso di abitare in centro.
Quello che è mancato completamente è un approfondimento giornalistico oggettivo. In altre parole il sindaco Marco Borradori, presente anche lui in studio, si è trovato a giocare in trasferta e con l’arbitro contro.
Bisogna d’altra parte ammettere che i dossier dei poli e del lungolago avanzano in modo lento. Ma si procede lentamente anche su altri temi fondamentali, come il piano direttore comunale, la politica dell’alloggio, la mobilità pubblica, le misure contro il surriscaldamento climatico, l’aggiornamento del regolamento sociale. I tempi della politica non coincidono purtroppo quasi mai con le aspettative personali.
Mi domando se nella trasmissione non fosse stato opportuno presentare meglio le molteplici attività immobiliari del signor Artioli. È certamente molto abile nel suo campo, ma è anche artefice della contestata spiaggetta di Caprino e della proposta di demolizione dell’edificio ARL di Viganello.
Per concludere in merito ai grandi progetti pubblici, è bene precisare che non esiste un unico modo di realizzarli: il LAC lo ha costruito direttamente la città, il polo sportivo verrà costruito dai privati in base a un progetto deciso dalla città, mentre per il polo congressuale del campo Marzio è stata data libertà di scelta progettuale ai privati che dovranno però rispettare determinati contenuti.
Cristina Zanini Barzaghi
Municipale PS Lugano
7 giugno 2020
(immagine: gas.social)