Lugano è policentrica da sempre.
L’antico borgo nel Medioevo era fortificato e la piccola cittadina nata ai piedi della collina di San Lorenzo era racchiusa in un triangolo delimitato da importanti conventi, ancora presenti nel tessuto urbano attuale: a est San Rocco, a nord i Cappuccini e a sud il convento di Santa Maria degli Angioli, con la cattedrale nel punto più alto e le case di via Nassa aperte verso il lago.

Dopo la forte espansione dell’Ottocento e del Novecento nell’intero fondovalle del Cassarate, possiamo riconoscere ancora oggi uno sviluppo urbano a triangolo, semplicemente ampliato rispetto ad un tempo. La visione odierna della città prevede ancora i poli di sviluppo agganciati a tre luoghi strategici: a est il Campo Marzio con il polo congressuale, a nord Cornaredo con il polo sportivo, a sud al Belvedere con il LAC. Il quadro si completa con la stazione e l’ospedale da un lato, l’università e l’asse verde del Cassarate dall’altro. All’interno di questo perimetro si mescolano attività lavorative e di svago, abitazioni, strade, piazze e parchi. Il fronte del lungolago resta il luogo predominante, sia paesaggistico che affettivo, che costituisce l’identità cittadina.

Tutto ciò deve essere riordinato in una visione complessiva, che tenga conto dell’aumento di scala dovuto alle aggregazioni. Per questo stiamo allestendo il piano direttore comunale, affrontandolo non solo in modo tecnico-urbanistico, ma anche con la partecipazione di economisti, sociologi ed esperti ambientali.
E’ evidente che la realizzazione dei nuovi poli avverrà a tappe, coordinando i diversi dossier.
Il Municipio ha presentato negli scorsi anni diversi importanti progetti, alcuni dei quali saranno trattati prossimamente in Consiglio comunale. Il 2 e 3 giugno, l’ordine del giorno sarà ricco di temi strategici per il futuro della città. Sarà possibile fare una carrellata sulla pianificazione della stazione FFS, la riqualifica del lungolago, la progettazione del polo sportivo Cornaredo, la manutenzione delle case popolari e gli investimenti per gli acquedotti e l’arredo urbano.
Con l’emergenza dovuta al coronavirus è comprensibile una certa prudenza. Ma la situazione non è quella del 2013. Le aggregazioni sono stabilizzate, le finanze risanate, il piano investimenti è aggiornato regolarmente e l’amministrazione è stata riorganizzata. Il Municipio è intenzionato a realizzare le linee di sviluppo decise nel 2017 e accanto ai progetti più impegnativi, come quelli dei poli, propone anche investimenti diffusi come la promozione dell’alloggio, il piano forestale comunale, le case di quartiere e la creazione di spazi verdi. Nel prossimo piano degli investimenti si dovranno calibrare bene i progetti, ma senza stravolgerli. La ripresa economica dopo l’emergenza dipenderà anche dalla volontà e dalla fiducia che riusciremo a trasmettere, sostenendo la nostra economia nella giusta direzione. Un passo alla volta, si riuscirà a passare dalle parole ai fatti.

Articolo apparso anche sul Corriere del Ticino

Cristina Zanini Barzaghi
Municipale PS Lugano
27 maggio 2020