La mia compagna di lista Chiara Orelli ha scritto un post sul suo essere svizzera e socialista. Chiara è discendente di una storica famiglia svizzera ed è molto legata alla sua valle Bedretto. Io invece ho sul mio passaporto come luogo d’origine il paese che ha accolto mio nonno emigrato qui cento anni fa. Ma anch’io come Chiara sono fiera di essere svizzera e socialista.

Amo profondamente questo paese soprattutto per tre cose.

La prima è la capacità di convivere fra diverse culture, religioni e lingue. Visto dall’esterno è un miracolo. Sapere due o tre lingue, significa anche conoscere altri modi di pensare. Perciò penso che dobbiamo insegnare più lingue nazionali nelle nostre scuole e che non dobbiamo soccombere all’inglese come lingua franca. La difesa della nostra cultura italiana a livello nazionale passa anche attraverso la difesa delle altre culture svizzere maggioritarie e minoritarie. Solo così sapremo continuare a vivere assieme come lo abbiamo fatto per secoli.

La seconda cosa che amo della Svizzera è il suo sistema politico, basato sul consenso. Anche questo aspetto è incomprensibile se visto da fuori. Devo spesso spiegare che non sono stata scelta dal sindaco per far parte del collegio municipale ma che sono stata eletta dal popolo. Ogni giorno noi politici svizzeri dobbiamo trovare soluzioni equilibrate, non estremiste, che permettano di mettere d’accordo tutte le correnti di pensiero. La nostra popolazione attraverso la democrazia diretta ha la possibilità di influenzare direttamente le decisioni. Perciò nessuno può disinteressarsi delle questioni pubbliche.

La terza cosa che amo della Svizzera è lo spirito di solidarietà. Sin dai tempi del patto del Grütli, noi svizzeri ci aiutiamo reciprocamente. Il preambolo della nostra costituzione del 1848 ci ricorda che “dobbiamo consolidare la coesione interna al fine di rafforzare la libertà e la democrazia, l’indipendenza e la pace, in uno spirito di solidarietà e di apertura al mondo” e che “la forza di un popolo si commisura al benessere dei più deboli dei suoi membri”.

Il partito socialista svizzero esiste dal 1888: da allora ha operato per raggiungere diverse conquiste sociali. L’AVS, il voto alle donne, l’assicurazione malattia e maternità, la cassa disoccupazione e invalidità, sono alcuni dei temi per i quali il nostro partito ha lottato. Abbiamo oggi temi nuovi da affrontare come la difesa dell’ambiente e la digitalizzazione: lo facciamo sempre nello spirito originario della costituzione svizzera del 1848. Per questo anch’io penso come Chiara che il nostro partito è profondamente svizzero e io sono fiera di farne parte.

Cristina Zanini Barzaghi
20 luglio 2019