Ing. Cristina Zanini Barzaghi, municipale Lugano, capodicastero Immobili, 24 giugno 2019

Care bambine e bambini, care e cari insegnanti,
gentile popolazione del quartiere di Molino Nuovo,
cari progettisti, care ditte esecutrici, care maestranze,
care e cari collaboratori del dicastero immobili e degli altri dicasteri coinvolti,
gentili signore e signori,

Sono molto lieta di questa piccola cerimonia di avvio dei lavori per questa scuola, che renderà questo quartiere ancora più bello e vivibile. Il progetto, scaturito da un concorso d’architettura, è di qualità. Rispetta il vecchio asilo Bossi, che fa parte del patrimonio culturale della nostra città, valorizza e amplia il verde già presente, e propone un nuovo edificio confortevole per i bambini e realizzato con standard energetici elevati (Minergie).

Potrei soffermarmi su molti dettagli tecnici, ma preferisco raccontarvi un ricordo della mia scuola dell’infanzia: sono passati già cinquant’anni da allora. Erano gli anni del boom e noi bambini eravamo abituati a convivere con i cantieri. Ho frequentato “l’asilo” a Chiasso in uno dei più bei edifici del moderno esistenti in Ticino, progettato dall’architetta Flora Ruchat: 5 sezioni con un bel giardino, ora protette come bene culturale. Ai miei tempi era in costruzione e si giocava nel giardino immediatamente adiacente al cantiere. Non se questo ha indirettamente influenzato la mia scelta professionale molti anni dopo. Ho studiato ingegneria e ho poi seguito molti cantieri.

Il cantiere è un mondo che sembra confuso, ma in realtà è organizzato fino all’ultimo dettaglio. Ogni operazione deve svolgersi in modo perfetto, anche quando ci sono imprevisti. Chi vi opera – che sia architetto, ingegnere, muratore, camionista, apprendista, elettricista, ecc. – svolge un lavoro complesso e impegnativo.
Per chi sta fuori, sarà certamente difficile capire nei prossimi mesi le difficoltà che ogni giorno affrontano queste persone. Ci saranno inevitabilmente dei disagi a cui cercheremo di fare fronte nel migliore dei modi.
Sono però convinta – parlo per esperienza diretta vissuta con i miei figli – che agli occhi delle bambine e dei bambini la presenza di questo cantiere potrà anche essere fonte di apprendimento e fornire spunti per interessanti attività. (regalo libri). Invito quindi soprattutto le bambine e i bambini, le maestre e i maestri, le mamme e i papà, ad osservare con occhi diversi quanto avverrà qui e ad avere comprensione per le difficoltà che ci saranno nella convivenza. I servizi della città sono sempre a vostra disposizione.

Ringrazio tutte le maestranze, le ditte, i progettisti, i collaboratori del dicastero immobili per il loro impegno nell’avvio di questo importante cantiere:
gli architetti Bonetti Bonetti e Regazzoni,
lo studio d’ingegneria Marcionelli e Winkler,
lo studio tecnico Tecnoprogetti,
il consulente energetico IFEC,
la direzione lavori AF Toscano (arch. Ceccarelli)
l’impresa costruzione Taddei SA,
le collaboratrici e collaboratori del dicastero immobili architetti Prisca Stoppa, Alessandro Colombo, Gino Boila e Danilo Castelli.

A loro e a tutti colori che non ho menzionato auguro di poter giungere al termine della costruzione in modo celere, senza infortuni o controversie.

Vi lascio con la filastrocca di Gianni Rodari “L’omino della gru”

L’omino della gru (Gianni Rodari)

Filastrocca di sotto in su
per l’omino della gru.
Sotto terra va il minatore,
dov’è buio a tutte l’ore;
lo spazzino va nel tombino
sulla terra sta il contadino,
in cima ai pali l’elettricista
gode già una bella vista,
il muratore va sui tetti
e vede tutti piccoletti…
ma più in alto, lassù lassù
c’è l’omino della gru:
cielo a sinistra, cielo a destra,
e non gli gira mai la testa.