Comitato cantonale 20 marzo 2019
Lancio delle elezioni cantonali del 7 aprile e del manifesto femminista
Intervento di apertura di Cristina Zanini Barzaghi, direzione PS Ticino

1. Per le donne e per gli uomini

Care compagne e compagni,
“Lottiamo anche per gli uomini perché sono figli delle donne; grazie a noi essi rinascono” è una strofa dello storico canto delle suffragette del 1912 “Pane e rose”.
Noi donne lottiamo per i diritti femminili: ma nel contempo lo facciamo anche per i diritti dei nostri padri, mariti, figli e compagni. Apro questo comitato cantonale ricordando che le donne portano in politica la volontà di costruire una società più sostenibile e più giusta per tutte e tutti: anche per gli uomini, per i giovani, per gli anziani, per chi ha meno fortuna di altri, per chi ha abitudini differenti dalle nostre.

Il femminismo fa parte da tempo del programma elettorale del Partito Socialista e lo dimostra con i fatti! Come donne socialiste siamo fiere questa sera di avere uno spazio privilegiato, e non solo: siamo anche contente delle liste per le prossime elezioni, dove le donne sono presenti in maggioranza.

2. Vicine e vicini ai problemi della popolazione

Care compagne e cari compagni, care candidate e cari candidati,
abbiamo bisogno più che mai di solidarietà non solo con le donne, ma con tutta la popolazione, soprattutto con chi ha difficoltà. Come PS abbiamo progetti chiari, ben distinti dalle visioni della maggioranza di destra e li portiamo avanti con coerenza. Da più di cento anni siamo nelle istituzioni e nel contempo cooperiamo efficacemente con la nostra base: con i nostri sforzi abbiamo ottenuto continui progressi nella lotta per salari dignitosi e nelle misure di sicurezza sociale (dall’AVS, alle assicurazioni disoccupazione e maternità). Ma molto resta ancora da fare, ad esempio per il contenimento dei premi di cassa malattia, per promuovere alloggi accessibili e per concretizzare la svolta ecologica.

Sono tutti temi che toccano da vicino la popolazione e sono anche i temi per i quali ci impegnamo da molto tempo e vogliamo continuare a farlo. Per questo abbiamo bisogno di un sostegno corale nelle prossime elezioni. La nostra lista n. 4 sia del CdS sia del GC è composta da donne e uomini, giovani e meno giovani con diverse provenienze e esperienze, ma soprattutto con ideali forti e voglia di impegnarsi.

Tutte e tutti meritano il nostro sostegno.

Tutte e tutti dobbiamo rafforzare i rapporti fra di noi per dare slancio alla sinistra in Ticino, non solo in ottica elettorale.
Tutte e tutti dobbiamo fare da contraltare al pensiero dominante “sovranista” e fare sentire la nostra voce, la vostra voce. Solo così si potrà riequilibrare un’informazione troppo sbilanciata su opinioni non corrispondenti con la realtà dei fatti.

3. Dove siamo con la politica cantonale ?

In Ticino siamo sempre al fanalino di coda nei salari, sempre scandalosamente più bassi rispetto al resto della Svizzera (in media ca. 15%) e il Parlamento nemmeno in questa legislatura ha voluto introdurre un salario minimo. Il nostro Gruppo in GC e il nostro CdS hanno lavorato intensamente e, assieme alle altre forze progressiste e ai verdi, sono riusciti ad evitare diversi tagli nelle prestazioni sociali e la privatizzazione della pianificazione ospedaliera. Con un ricorso vinto, abbiamo anche impedito un’amnistia fiscale illegale che avrebbe tolto molte risorse allo Stato.
La nostra è un’azione di resistenza, dovuta soprattutto alla popolazione più bisognosa, che dimostra che il nostro ruolo nelle istituzioni è decisivo: non possiamo e non vogliamo restarne fuori.

4. Non c’è solo la scuola

Questa campagna elettorale è caratterizzata finora dal “mantra della scuola”, cavalcato aggressivamente dal PLR, per cercare di mandare a casa il nostro consigliere di Stato. Ma cosa ha fatto Manuele per meritare questo attacco? In questi anni il DECS ha migliorato la situazione salariale del corpo insegnante, ha aumentato gli importi per le borse di studio, ha anche cercato – purtroppo senza successo – di ridurre il numero di allievi per classe e di adottare riforme più incisive. È positivo che si sia attivata una discussione sulla formazione delle prossime generazioni, ma non esiste solo la scuola nell’agenda politica attuale.

Nel prossimo futuro, dovremo affrontare tanti cambiamenti che ci disorientano come la digitalizzazione, l’invecchiamento della popolazione e le migrazioni, il degrado ambientale. Il Consiglio di Stato non ha espresso una linea chiara nell’affrontare i problemi più complessi. La maggioranza di destra si fa guidare da linee economiche liberiste a vantaggio dei pochi, ma soprattutto ha progetti politici che durano a malapena lo spazio di pochi anni. Luxury goods è solo un esempio di questa politica poco lungimirante.

Nel DSS, fra Argo 1 e altri pasticci si è perso il treno sul tema dell’alloggio e non si vedono soluzioni per contenere i premi delle casse malattia.

Il DT si finge ambientale: fa e disfa leggi – diverse rivelatesi inapplicabili- senza consultare gli addetti ai lavori (tassa di collegamento, LIA, legge commesse pubbliche, legge edilizia). I progetti stradali si moltiplicano, mentre i potenziamenti dei mezzi pubblici sono ancora insufficienti e poco o nulla si vede sul fronte della mobilità ciclabile. E tralascio qui tutte le mancanze in merito alla salvaguardia del verde urbano e dei beni culturali, dell’assenza di un architetto cantonale e dell’assenza nell’agenda politica di chiare visioni in ambito energetico e climatico.
Nel DFE lo sport preferito è trovare nuove riduzioni fiscali, pensando di riuscire trattenere grandi contribuenti, che in realtà non badano molto alla qualità dei posti di lavoro che vengono creati. Nel contempo le prospettive per working poor, disoccupati e persone in assistenza sono sempre più disperate.

Nel DI ci si concentra sulla repressione – più polizia, più radar e videosorveglianza – e non sulla prevenzione del disagio e della violenza domestica e giovanile. Inoltre non vi è nessun dibattito sul piano presentato sulle aggregazioni comunali, che prevede anche in futuro disparità importanti fra comuni e nessun sostegno ad attività concrete di prossimità e di procedure di partecipazione con la popolazione. Mi spiace che non se ne parli perché questo causerà un ulteriore scollamento fra istituzioni e popolazione.

So cosa significa essere in minoranza nell’esecutivo. Non è evidente arginare questo disordine. Manuele porta la sua voce, la vostra voce, con coerenza rispetto al nostro programma. Abbiamo ancora diverse settimane di campagna davanti a noi: ricalibriamo l’agenda politica e affrontiamo i problemi di questo Cantone a 360 gradi. Non lasciamoci prendere dalle sfide fra persone e partiti che tanto piacciono oggi alla comunicazione.

5. Unione e lavoro di squadra

Care compagne e compagni,
Continuiamo a lavorare per quanto crediamo giusto fare. Attiviamoci personalmente per raccogliere firme per le nostre iniziative “togliere i privilegi ai Consiglieri di Stato” e per limitare i premi della cassa malattia al 10% del reddito. La nostra democrazia diretta dipende dalla partecipazione popolare: raccogliere firme e lavorare di squadra è un mezzo fondamentale per fare sentire la vostra voce!

Il momento politico attuale è molto delicato, e rischiamo di essere messi nell’angolo da chi ritiene che siamo troppo fastidiosi. Apriamo gli occhi: il pericolo di restare fuori è veramente reale! Il campo della destra ha saputo compattarsi mentre noi , in queste elezioni cantonali, siamo ancora una volta frammentati. Così facendo stiamo avvantaggiando i nostri avversari. Per questo è importante mobilitare tutte e tutti alla solidarietà nel campo rosso-verde. In questi giorni vediamo segnali incoraggianti da parte della sinistra e i Verdi in prospettiva delle elezioni federali. Spero veramente che potremo presto ricompattarci e partecipare anche come PS a questo progetto unificatorio e soprattutto spero che si possa lanciare una candidatura forte al consiglio degli Stati come quella dell’attuale presidente del consiglio nazionale Marina Carobbio.
Tante nostre lotte sono comuni: i nostri programmi (di PS, Verdi, Forum, MPS e PC) sono praticamente uguali, come quasi identica è la nostra azione in Gran Consiglio e nei consigli comunali. Già ora per le prossime elezioni cantonali dobbiamo essere uniti, compagne e compagni, nel sostenere la lista n. 4.

La destra e i liberali si sono affrettati a dare per sicuro il seggio in CdS del PS, seppur in calo di consenso, e al riparo dal tentativo del PLR di raddoppio. Stiamo ben attenti a non credere a questa proiezione per noi rassicurante. Il nostro seggio è in pericolo. E la battaglia si gioca per un pugno di schede. Ogni voto conta, in particolare pesano quelli di lista. Il PS ha i numeri per confermare il seggio in CdS ma serve il sostegno di tutte e tutti gli amici di area progressista e verde. Non dimentichiamo che abbiamo creato l’AVS, siamo l’anima di uno stato sociale forte, ci battiamo per premi di cassa malati accessibili, vogliamo aumentare i salari dei dipendenti ticinesi, pretendiamo alloggi a pigioni accessibili e giuste.

Per questo chiediamo aiuto a tutta la popolazione che deve riconoscere al PS un ruolo fondamentale nell’equilibrio dello Stato.

Manifestare solidarietà oggi significa quindi andare a votare la lista del PS, non stancatevi di ripeterlo a casa, al bar, per strada, sui giornali, sul posto di lavoro e anche a coloro che sono vicini al nostro modo di pensare sia a sinistra, sia al centro, sia nell’area ecologista.

Uniamoci e mobilizziamoci perché siamo noi la vostra voce e vogliamo esserlo anche dopo il 7 aprile. Dateci una mano. Per restare in governo e rafforzarci in GC abbiamo bisogno di voi.