Articolo di Alfonso Reggiani apparso su “La Regione” del 22 ottobre 2018.
Sono circa quattrocento i dipendenti di Lugano che potrebbero traslocare nella futura sede dell’amministrazione cittadina all’interno del Polo sportivo e degli eventi di Cornaredo. Un trasloco temuto da più parti, in primis commercianti e ristoratori, preoccupati da un effetto di svuotamento del centro con conseguente impatto negativo sulle attività economiche. Preoccupazioni di cui il Municipio sta tenendo conto. Tanto che la Città ha commissionato un’analisi tecnica su come raggruppare i diversi servizi cittadini e su come valorizzare gli spazi che risulterebbero liberi. Un’operazione che potrebbe portare benefici a tutto il lavoro dell’amministrazione, al cittadino e ai quartieri toccati.
«Innanzitutto é bene segnalare che non verrebbe trasferita tutta l’amministrazione a Cornaredo – spiega Cristina Zanini Barzaghi, titolare del Dicastero immobili –. Il trasferimento che stiamo valutando toccherà principalmente chi lavora negli edifici di via della Posta e in parte a Palazzo Civico. Una maggiore concentrazione dell’amministrazione sarebbe utile per migliorare le sinergie fra uffici e ottimizzare l’efficacia del loro lavoro. Vi sono pure delle necessità legate alla digitalizzazione: una delle condizioni quadro delle nostre linee di sviluppo». Un cambiamento che si tradurrà in una differenza importante in termini di costi. Infatti dalle prime analisi eseguite, il confronto fra la concentrazione dell’amministrazione in un nuovo edificio rispetto al risanamento e aggiornamento tecnologico degli edifici esistenti, potrebbe portare ad una riduzione di ca. un milione di fr. annui sulla gestione corrente. Oggi a Lugano le attività economiche sono in gran parte ubicate in centro e una maggiore mescolanza di funzioni sarebbe auspicabile, perciò si potrebbe immaginare di compensare le partenze dei posti di lavoro con nuovi contenuti residenziali e commerciali così da avviare un’inversione di tendenza, e rianimare il centro durante tutto l’anno, non solo in occasione degli eventi. In attesa di decisioni da parte del Cantone, a proposito del possibile trasloco di Palazzo di giustizia e altri uffici dislocati sul territorio cittadino, Zanini Barzaghi ritiene che il trasferimento potrebbe rappresentare anche un’occasione interessante per riportare abitanti in centro città: «Ristrutturando gli stabili lasciati liberi si potrebbero creare nuovi alloggi originali con piccoli appartamenti abbinati a locali condivisi, adattabili in base alle esigenze, destinati a più generazioni e ceti sociali. Un po’ come è già avvenuto oltralpe in diverse città. Dobbiamo chiarirci su quale idea di città vogliamo davvero. Alcune costruzioni, come il Palazzo di giustizia, i cui costi di risanamento sono molto alti, si presterebbero per mettere in atto questo tipo di trasformazioni».
Però, il discorso non può limitarsi al centro e al futuro polo di Cornaredo. «La prospettiva dev’essere naturalmente inserita nel Piano regolatore unico del comprensorio di Lugano che dovrebbe essere avviato al più presto. – prosegue la titolare del Dicastero immobili di Lugano – Perché i problemi del centro non sono solo legati al traffico privato, ma anche all’assetto definitivo della mobilità pubblica, che verrà ulteriormente potenziata nel 2020, quando il collegamento AlpTransit del Ceneri sarà attivo a pieno regime. Inoltre la prevista linea del tram, se venisse da subito prevista fino al Campo Marzio, potrebbe aiutare a migliorare l’accessibilità del centro.» La traccia è peraltro già indicata nelle linee direttive della Città che prevedono la pedonalizzazione del centro e più coesistenza fra lavoro e abitazione.
- da “La Regione” del 22 ottobre 2018