Un contributo di Alfonso Reggiani pubblicato oggi su LaRegione con l’interessante presa di posizione di Cristina Zanini Barzaghi.
Esiste il documento Lugano Orizzonte 2025 elaborato nel 2105 che illustra una serie di obiettivi piuttosto generici e che non indica chiaramente le modalità di realizzazione. Il problema legato alle cifre rosse che aveva condizionato gli scorsi anni è stato parzialmente risolto, è giunto il momento delle scelte. La municipale Cristina Zanini Barzaghi esprime preoccupazione «per l’assenza di un programma di legislatura che permetta ad ogni dicastero di indirizzare la propria attività».
In questa legislatura, oltre al rapporto abbastanza teso (a dipendenza dei dossier affrontati) con il Consiglio comunale, sembra anche cambiato il clima in seno al Municipio, nonostante sei membri su sette siano stati rieletti lo scorso aprile. Forse proprio i risultati, con il vicesindaco Michele Bertini in forte recupero rispetto al sindaco Marco Borradori, aiutano a comprendere meglio la situazione. Intanto, nessuno osa dirlo apertamente, il quadro appare un po’ logorato rispetto al primo triennio di maggioranza leghista. Certo, le tre tornate aggregative consecutive, che dal 2004 al 2013 hanno fatto grande la città, sono state una rivoluzione.
Tre tornate aggregative che comportano ancora grossi impegni economici e organizzativi per forgiare l’identità della nuova Lugano. Di fatto, però, c’è meno armonia a Palazzo Civico. Come mai? «Superata l’urgenza dettata dall’emergenza finanziaria e decisa la riduzione dei dicasteri, dossier in cui ognuno sta facendo la sua parte, è giunta l’ora delle scelte politiche e questo necessita di analisi e confronto d’idee – risponde Zanini Barzaghi –. Molte decisioni odierne influenzano lo sviluppo della città nei prossimi decenni, anche dopo il 2020. Perciò senza obiettivi a lungo termine è difficile definire quali passi intraprendere nei prossimi tre anni. Per fare un esempio, ad oggi appare chiara la volontà del Municipio di proseguire con i poli congressuale e sportivo, per contro non è chiaro se attraverso questi progetti si può anche proporre una politica più attiva a favore dell’alloggio a pigione accessibile per contrastare la partenza verso gli altri comuni della periferia delle famiglie del ceto medio.» In Lugano Orizzonte 2025 di Lugano, fra gli obiettivi operativi leggiamo intenzioni generiche come benessere diffuso, mobilità efficiente, qualità degli spazi pubblici. Belle parole che secondo Zanini Barzaghi andrebbero concretizzate attraverso scelte più precise e coerenti. «I problemi di Lugano vanno affrontati con buon senso. A volte faccio fatica a capire come mai sono in minoranza, quando altrove ci sono già esempi positivi. I problemi di Lugano non sono né di destra né di sinistra.»
Nel recente passato il Municipio si è proprio“distinto” per alcune sue posizioni contro corrente rispetto alle principali città svizzere. Qualche esempio? Lugano è stata una delle poche città a sostenere il progetto Riforma III delle imprese (poi bocciato), e non ha ancora aderito alla strategia energetica federale 2050, nonostante la presa di posizione favorevole dell’Unione delle città svizzere (nel cui comitato fa parte anche il sindaco).
« Ci sono tanti argomenti legati al quotidiano delle persone. Si vogliono attirare nuovi residenti in città, ma di quali categorie? Ho la sensazione che si privilegi spesso chi ha meno bisogno. E poi occorrono spazi urbani di qualità con più verde, piazze, luoghi d’incontro e di aggregazione. Sono numerose le richieste in tal senso che giungono in cancelleria. Oggi le persone si incontrano soprattutto a scuola, nelle case per anziani e negli ecocentri. Qui potremmo creare delle nuove possibilità d’incontro con mercatini dell’usato che danno lavoro a persone in difficoltà». Cristina Zanini Barzaghi ritiene utile per la Città incentivare i rapporti sociali con più azioni concrete. Perlomeno, aiuterebbe a consolidare le varie aggregazioni: «L’identità cittadina si sviluppa anche attraverso progetti considerati minori ma che creano legami con le periferie. È ad esempio un peccato che dopo l’orto di piazza Manzoni (fatto in occasione del centenario della scuola di Mezzana nel 2015) non si sia riusciti ad attivare una rete di orti urbani, eppure il potenziale ci sarebbe.», dice la municipale socialista.
Altro argomento scottante e ritenuto difficilmente controllabile per l’autorità comunale, è quello dei costi sociali (che a Lugano si situano attorno ai 22 milioni di franchi all’anno): sempre più persone rimangono emarginate o non riescono a inserirsi nel mondo del lavoro. «La Città, al di là di quanto propone tramite Sotell, dovrebbe impegnarsi di più nel creare opportunità per rendere autonome le persone – sostiene Zanini Barzaghi –. Possediamo diversi edifici sottosfruttati (ex case comunali e altri oggetti) che sarebbero interessanti per piccole attività imprenditoriali».
Un altro dossier che fatica a decollare è quello dell’alloggio a pigione moderata. Agli occhi di Zanini Barzaghi, questo e altri problemi potrebbero essere affrontati partendo dai dati statistici (che sulla carenza di alloggi a pigione moderata non mancano). L’esecutivo ha proposto di rendere edificabile senza vincoli una particella di via al Chioso a Castagnola, particolarmente idonea per l’alloggio a pigione moderata, e in Consiglio comunale si preannuncia già battaglia. Agli occhi di Zanini Barzaghi, solo un’analisi preliminare dei dati statistici è possibile decidere obiettivi quantitativi e non solo qualitativi. “Abbiamo istituito un ufficio di statistica e di promovimento economico che devono essere adeguatamente sfruttati e valorizzati. Franscini docet.”.
«Negli investimenti è poi evidente l’urgenza nel trasporto pubblico. Ce lo chiedono tutti, dal centro alla periferia. Come primi passi si dovrebbero estendere gli orari dei mezzi pubblici e attivare un servizio taxi pubblico più performante. Ritengo corretta la politica restrittiva sui posteggi attivata dal Dipartimento del territorio, ma solo se vengono date alternative efficaci all’utilizzo dell’automobile. ». Ne è convinta Zanini Barzaghi secondo cui «è anche fondamentale allungare il tracciato del Tram fino al Campo Marzio dove sorgerà il polo congressuale.». Una discussione seria va fatta con la Commissione regionale dei trasporti. “Lugano, con una visione più chiara dei suoi obiettivi, potrebbe rafforzare il proprio ruolo d’influenza regionale e cantonale”
Ci sono per finire altri argomenti “tabù”. «Al momento non si capisce come arriveremo a ridurre il forte debito pubblico. La politica fiscale e la ripartizione compiti cantone-Comuni sono argomenti importanti. Non mi è ancora chiaro che cosa scaturirà dal progetto Ticino 2020 e spero che si faccia una discussione approfondita in merito.”
Se guardo alla città di Bellinzona, mi sembra che loro siano riusciti, con pragmatismo e consapevolezza dei propri mezzi più limitati dei nostri, ad anticipare meglio l‘impostazione di tanti temi, che qui stiamo trattando ad aggregazioni avvenute.» afferma Zanini Barzaghi.