«È una modalità nuova di cooperazione intercomunale. L’Agenzia NQC non è un consorzio, ma un ente autonomo di diritto comunale, il primo ente del genere a vedere la luce a livello cantonale secondo la nuova Legge Organica comunale (LOC). È un’esperienza avviata a fine 2012, che prosegue l’attività precedentemente svolta dal cosiddetto Tavolo NQC».
La delegata del Municipio di Lugano Cristina Zanini Barzaghi riassume così il funzionamento dell’Agenzia del Nuovo quartiere di Cornaredo (NQC)…
La delegata del Municipio di Lugano Cristina Zanini Barzaghi riassume così il funzionamento dell’Agenzia del Nuovo quartiere di Cornaredo (NQC), che si pone a metà strada fra un esecutivo e un consorzio e opera come un Municipio a tre (con i delegati di Canobbio e Porza) con un segretariato autonomo, uno dei nodi sollevati dalla Gestione nei confronti dell’Agenzia. I primi conti consuntivi della sua attività sono stati votati dal Consiglio comunale di Lugano nell’ultima seduta.
«Lavoriamo come un Municipio, ma quando ci sono questioni legislative, messaggi o investimenti da decidere, si passa attraverso l’approvazione dei tre legislativi. Inoltre in caso di decisioni sensibili, si condivide prima nei tre municipi e poi si approva in Agenzia». Come avete risolto la questione della chiave di riparto, posta a Lugano perché sulla città graverebbe una quota superiore a quanto effettivamente dovuto in base a nuovi calcoli? «Ho sollecitato l’approfondimento di questo tema in Agenzia – risponde Zanini Barzaghi –. Abbiamo deciso lo status quo, perché per cambiare la chiave di riparto sarebbe necessario modificare la convenzione iniziale e lo si può fare solo passando dai tre legislativi. Inoltre da verifiche fatte, risulterebbe una potenziale riduzione di costi per Lugano di circa 50mila franchi all’anno, costi che verranno comunque recuperati. Dal 2020 è infatti prevista la ripartizione degli introiti fiscali sul comparto con la medesima chiave di riparto.». Dalla Gestione sono tuttavia uscite altre critiche… «Alcune abbastanza superficiali, come quella di dire che non si è fatto nulla perché non si vedono ancora le ruspe – osserva la municipale di Lugano –. Qualsiasi progetto pubblico impiega parecchi anni prima di essere realizzato. Inoltre il comparto di Cornaredo è toccato da numerosi progetti sia comunali, sia cantonali, come le strade principali e il Park & Ride (previsti nel pacchetto di misure del PAL2) che richiedono molto impegno di coordinazione». C’è anche chi ha puntato il dito sul ruolo dello studio esterno che svolge il segretariato, che è il medesimo della Commissione regionale dei trasporti e della pianificazione del Pian Scairolo. «Per il prossimo mandato di prestazione vanno chiariti meglio i suoi compiti – sostiene Zanini Barzaghi –. Ne discuterò con gli altri due comuni, che hanno mosso qualche critica al legislativo di Lugano per aver impiegato un anno e mezzo a votare i conti dell’Agenzia. È veramente tanto ma d’altra parte bisogna riconoscere la volontà a Lugano di approfondire i meccanismi di un’esperienza che si può considerare come pilota. ».
Tutti gli interventi e le infrastrutture di cui si occupa l’Agenzia sono previsti nel Piano regolatore NQC, risultato da concorso pubblico d’urbanistica. La nuova strada (cfr. immagine) prevede lo sbocco in rettilineo dalla galleria, una grande rotonda sul fiume (presso la Coop), un viale alberato verso sud con la deviazione che consente di inserirsi dritto su via Ciani: il cosiddetto “peduncolo”. Fra la strada, la pista della Resega e il futuro Polo sportivo è previsto il Park & Ride e il nodo intermodale per il trasporto pubblico; si creerà quindi qui una grande piazza. L’Agenzia accompagna tutti i dossier con una visione globale, ma si occupa di realizzare in prima persona solo alcune opere, pari a ca. una ventina di milioni di franchi di investimenti. Investimenti che – come detto in precedenza – dal 2020 in avanti torneranno ai Comuni come introiti. «Stiamo verificando in dettaglio anche questo aspetto, viste le critiche ricevute dal legislativo», spiega Zanini Barzaghi. Per il nuovo quartiere vi saranno anche importanti opere legate al verde: da una parte ci sarà la riqualifica del fiume Cassarate e dall’altra un nuovo parco al Pratone di Trevano, per il quale l’Agenzia ha già fatto eseguire dei progetti.
Come un puzzle, affinché tutti i tasselli combacino, bisognerà anche provvedere allo spostamento del Dicastero Servizi Urbani, la cui sede principale si trova sul tracciato della nuova strada. Da tempo Lugano ha deciso di dislocare il DSU alla Stampa, ma in questa legislatura la Città ha trovato ostacoli sul percorso. «Il Cantone ha manifestato il desiderio di ampliare il penitenziario e ci ha chiesto di acquistare il terreno dove prevedevamo di iniziare l’edificazione, per cui abbiamo dovuto sospendere la progettazione. Ora stiamo riesaminando l’intero dossier con un’analisi aziendale che tiene conto anche della nuova struttura dei dicasteri approvata dal Municipio». La nuova sede del DSU si farà al piano della Stampa? «Direi di sì, anche perché abbiamo un sedime sufficientemente grande dove ora sono già presenti alcuni nostri servizi (le serre comunali, l’officina degli scalpellini, la raccolta del verde) – risponde Zanini Barzaghi –. Il luogo è ideale, ma abbiamo dovuto ripartire quasi da zero». A che punto siamo con il Park & Ride, in cui partecipano anche le AIL? «Il Cantone ha imposto un ridimensionamento del numero dei posteggi sovvenzionati – risponde la municipale di Lugano –. Ora sono previsti ca. 600 posteggi pubblici rispetto ai 1500 previsti nel PR. Così i promotori hanno dovuto allestire uno studio di fattibilità per affinare la sostenibilità finanziaria del Park & Ride ridotto. Disponiamo ora di uno scenario plausibile che si potrà realizzare in concomitanza con le strade pubbliche.».
A nord si è già iniziato a costruire e a sud è stato presentato il piano di quartiere per il Polo sportivo, mentre ora si attendono importanti domande di costruzione da parte dei privati. Nei prossimi anni il comparto diventerà un grande cantiere. Nel frattempo, l’Agenzia lavora anche su tanti aspetti preparatori, come la ricomposizione particellare e le strade di quartiere.
“È stata eseguita un’analisi delle sottostrutture presenti (canalizzazioni, acqua potabile, gas) per capire cosa va realizzato in contemporanea con le opere stradali – spiega Zanini Barzaghi –. Lavori abbastanza impegnativi anche se poco visibili. Non solo: le AIL SA intendono realizzare una rete di teleriscaldamento, a cui poter allacciare gli edifici che sorgeranno, sfruttando il calore proveniente dal Centro svizzero di calcolo». E c’è già uno studio di fattibilità. Per l’illuminazione pubblica, sempre con le AIL SA, l’Agenzia ha fatto allestire un concetto da applicare a tutti i progetti stradali previsti. Quanto alla masseria di Cornaredo, di proprietà della città ma su suolo comunale di Porza, vi sono alcuni scenari di sviluppo legati alla ristorazione che sono da approfondire. Prosegue anche un altro dossier cantonale: la sistemazione del fiume completerà la rinaturazione fino alla foce e darà più spazio alla mobilità lenta con una nuova passerella sul fiume e un riordino paesaggistico sulla sponda di Pregassona.
Per quanto riguarda il nuovo parco al Pratone di Trevano, la realizzazione è bloccata dalla presenza dello stand di tiro, il cui spostamento è in ritardo. «Abbiamo eseguito un mandato di studio parallelo, chiamato MSP – spiega Zanini Barzaghi –. Si tratta di una procedura di progettazione accompagnata, che viene adottata per temi più complessi, come fatto ad esempio da FFS per il comparto trincea di Massagno. Si tratta di un confronto di progetti non anonimi. Vengono invitati alcuni progettisti, che elaborano le proprie idee discutendole con un gruppo di esperti in una serie di incontri». Sul tavolo dell’Agenzia ora ci sono due progetti allestiti con questa procedura che non prevede vincitori. Per la realizzazione, si potrà scegliere di realizzare l’uno o l’altro oppure riprendere elementi distinti da entrambe le proposte. Per la sistemazione fluviale, l’impostazione inserita a Piano regolatore prevede una piazza ribassata (simile alla Foce del Cassarate) nell’ansa di Pregassona bassa, che viene correlata con l’ampia area di svago e sportiva prevista sulla sponda sinistra. Anche in questo caso la l’Agenzia lavora assieme al Cantone e la tempistica dipende anche dalla necessità di alcuni espropri di terreno.