Intervento di Cristina Zanini Barzaghi, ing. civile dipl. ETH
Municipale Lugano, Capoarea Costruzioni e servizi urbani

Sono lieta di portare il saluto, quale Municipale responsabile dei temi legati alle acque e anche quale professionista del ramo, a questo momento di festa che commemora il centenario dell’Associazione ticinese di economia delle acque.

I numerosi anniversari celebrati quest’anno – il centenario dell’Azienda agraria cantonale di Mezzana, della Pro Ticino, degli Scout di Lugano – testimoniano che un secolo fa, nel periodo buio della prima guerra mondiale, i ticinesi sapevano guardare avanti con lungimiranza, e univano le loro forze con l’obiettivo di far progredire il nostro Cantone. È questa un’eredità preziosa, fatta di visioni, di condotte responsabili e propositive, che dobbiamo custodire e prendere ad esempio, anche nei nostri giorni dove il benessere è molto più diffuso.

Lo sviluppo urbano di Lugano, come pure il grado di prosperità sociale ed economico raggiunto, è stato possibile anche grazie agli investimenti realizzati per il rifornimento idrico ed energetico. Cento anni fa le abitazioni della nostra città, senza condotte e rubinetti, erano rifornite d’acqua attraverso pozzi scavati nei sotterranei, e l’acqua era spesso impura e nociva alla salute a causa della presenza di canali di scolo inadeguati. Già a fine Ottocento a Lugano la realizzazione dell’Acquedotto comunale era considerata fondamentale per il miglioramento dell’igiene e della salute pubblica e pertanto si mobilitarono tutte le risorse necessarie al suo compimento. Nonostante problemi tecnici e finanziari, nel 1894 l’Assemblea comunale, presieduta dall’allora Sindaco Gerolamo Vegezzi, concesse un credito di un milione di franchi: per l’epoca si trattava di una somma considerevole. Il voto dell’Assemblea era una prova tangibile dello spirito di progresso che caratterizzava la popolazione luganese, tanto che Pietro Bottani, primo direttore dell’Acquedotto comunale, affermò che il 1894 era una data storica per la Città.

Una ventina d’anni dopo, esattamente cento anni orsono, nel 1915 venne fondata l’Associazione ticinese di economia delle acque, con l’obiettivo di assistere lo Stato nell’importante e delicato compito dell’economia delle acque. L’associazione ha come principale obiettivo quello di dare un supporto competente all’ente pubblico da parte dei professionisti del settore. Tale supporto ha conosciuto un’evoluzione costante in tutto il primo secolo di vita dell’associazione, senza mai perdere di attualità.
Nella prima metà del secolo scorso le attività erano certamente focalizzate in gran parte sull’approvvigionamento e sulla distribuzione dell’acqua potabile, ma grande attenzione veniva anche attribuita alle correzioni fluviali e alle bonifiche. A titolo di esempio desidero menzionare la correzione del fiume Ticino e la bonifica del Piano di Magadino, a quel tempo una delle più grandi opere d’ingegneria fluviale della Svizzera che ha contribuito ad accrescere la sicurezza contro le piene e a rendere disponibili grandi superfici agricole.
Negli anni del dopoguerra con il boom economico, l’economia delle acque si rivolge non più solo ad acquedotti e fiumi ma anche allo sfruttamento energetico e alla depurazione delle acque luride. In quei decenni vennero costruiti nelle nostre valli molti impianti idroelettrici. L’energia rinnovabile ancora oggi proveniente da questi impianti rende realizzabile l’obiettivo di uscita dal nucleare deciso recentemente dalla Confederazione. Anche Lugano segue con attenzione il dossier idroelettrico, essendo proprietaria della diga della Verzasca.
A metà del secolo scorso, si iniziò anche a prendere coscienza dei problemi ambientali provocati dalle acque luride. Molti ricordano il cattivo stato delle acque del nostro bel lago Ceresio: con gli interventi di depurazione delle acque intrapresi allora, oggi la balneabilità è stata fortunatamente recuperata. In quegli anni di boom si prese coscienza anche dell’importanza delle acque quale possibilità di svago e sport. Vennero costruite diverse piscine pubbliche, ancora oggi molto apprezzate dalla popolazione.
L’attività dell’associazione negli ultimi decenni è ulteriormente evoluta e non ha perso d’interesse. La varietà dei temi esposti nel recente convegno “Acqua 360”, al quale ho partecipato con molto interesse, dimostra che l’economia delle acque deve affrontare oggi nuovi temi, sempre più variegati e interdisciplinari. Oggi i professionisti del settore devono saper rivolgere la loro attenzione non solo agli aspetti tecnici, ma anche a quelli attinenti alla giurisprudenza, all’ambiente e sanità, all’economia e al sociale.

La Città di Lugano vi ha accompagnato in questo cammino e ancora oggi abbiamo molti progetti di interesse comune, fra i quali vorrei menzionarne alcuni.
– Innanzitutto sono sempre di attualità le opere per mantenere l’efficienza dei nostri acquedotti, che realizziamo con la nostra azienda AIL; stiamo potenziando l’acquedotto del Cusello e prevediamo la creazione di una nuova rete di distribuzione in Val Colla per migliorare la qualità dell’acqua.
– E poi, ci occupiamo di numerose opere di prevenzione dei pericoli naturali, purtroppo di grande attualità dopo i tragici eventi dello scorso anno: stiamo procedendo con la pulizia degli alvei dei riali della sponda sinistra del Cassarate e con la sistemazione forestale del bosco di Cornaredo.
– Diamo molta importanza alla gestione dei lidi pubblici e alle attività di monitoraggio della balneabilità delle acque del lago, come pure alla pianificazione di migliorie da apportare alla rete fognaria comunale e consortile attraverso il completamento del PGS comunale.
– Collaboriamo inoltre con Cantone e Consorzi nella riqualifica del fiume Cassarate. Dopo la sistemazione del Piano della Stampa e della Foce che avete oggi occasione di ammirare, desideriamo completare l’intero asse verde lungo il fiume. Queste opere ci permettono non solo di migliorare la sicurezza idraulica e rivitalizzare la flora e la fauna fluviale ma anche di creare nuovi spazi pubblici nel cuore della città e di recuperare il contatto diretto tra il cittadino e la natura. Il ripristino degli accessi alle rive di fiumi e laghi è un tema che ci occuperà nel prossimo futuro.

“Senza acqua non c’è vita”: l’acqua è un bene prezioso ed essenziale per la nostra sopravvivenza; ma è anche una risorsa limitata, che dobbiamo preservare e impiegare con parsimonia. Specialmente alle nostre latitudini, spesso ne trascuriamo il valore.
L’ATEA si impegna a promuovere l’uso delle risorse idriche e la gestione dei corsi d’acqua nel rispetto dei principi di uno sviluppo sostenibile del territorio. Queste attività richiedono uno sforzo comune di risorse, progettualità e competenze. Per la Città di Lugano la collaborazione con voi, professionisti del settore, è più che benvenuta. Apprezziamo il lavoro svolto e il grande impegno profuso nei primi cento anni dall’Associazione ATEA, alla quale auguro di cuore almeno altri cento anni di proficua attività.