Lugano è lieta di ospitare la cerimonia di consegna dei premi Swissengineering, e ringrazia l’università per la disponibilità logistica.
Sono doppiamente onorata di portare questo saluto, innanzitutto come socia della vostra associazione e anche come ex docente della SUPSI.
Ora come responsabile dell’area costruzioni e servizi urbani della città ho l’onore di portare il mio bagaglio professionale al servizio della città. Cambiando ruolo, vedo come è importante che la nostra professionalità possa essere meglio compresa e sostenuta dalla politica.

Viviamo in una società con sempre maggiori richieste di informazione, comunicazione e mobilità. La gran parte della popolazione fatica però a comprendere che la grande diffusione della tecnologia nella vita quotidiana richiede sempre più personale qualificato.
Da un rapporto allestito nel 2010 dal Consiglio Federale sulla carenza di personale dei settori MINT (matematica informatica scienze naturali e tecnica) risulta che in Svizzera gli ingegneri occupano il 20% delle posizioni dirigenziali nelle aziende, non solo del ramo tecnico e che le capacità analitiche e le competenze metodologiche sono molto richieste in ogni settore professionale e lo dimostrano anche le aziende sponsor di questa manifestazione (anche banche).
Perciò mi complimento con chi ha voluto organizzare questo premio che permette di dare visibilità alla vostra importante categoria professionale e creare un ponte fra mondo della scuola e aziende.
Care neolaureate e cari neolaureati, nonostante la situazione economica incerta, è un dato di fatto che anche in futuro non vi mancheranno le occasioni di lavoro e di crescita personale.
Si stima infatti che in Svizzera l’ingegneria occupa complessivamente 173’000 persone, che vi sono attualmente 2000 persone in cerca di lavoro ma che nel contempo il mercato del lavoro ne cerca 16000.
Il nostro paese ha successo soprattutto alle proprie competenze intellettuali e imprenditoriali. Se non vogliamo che queste competenze scendano di livello abbiamo quindi bisogno di formare un maggior numero di persone.
Purtroppo da diversi decenni si constata un sempre più marcato disinteresse da parte dei giovani e soprattutto delle giovani per le nostre professioni.
Dallo studio menzionato in precedenza, questo disinteresse è dovuto a svariati motivi e ve ne cito solo alcuni:
• il poco riconoscimento nella società di queste professioni: dovuto anche ad un usuale atteggiamento schivo di noi professionisti tecnici, abituati ad agire nell’ombra ma meno ad apparire e comunicare,
• la mancanza di modelli di riferimento quali personaggi pubblici, politici, ecc. . Motivo in parte conseguente al punto precedente
• per le ragazze si aggiunge anche una stima delle proprie capacità inferiore rispetto alla realtà e il timore di non riuscire a conciliare famiglia e lavoro.
In questi e anche in altri ambiti perciò dovremo agire sempre più intensamente.
E anche nelle istituzioni pubbliche dovremo occuparci in modo più attivo di questi temi, perché esse sono un importante sbocco di lavoro per il personale tecnico.
Ad esempio nell’amministrazione della città di Lugano, che conta ca. 1500 collaboratori, abbiamo uno staff di ca. 100 ingegneri e architetti, a cui si aggiungono ca. ulteriori 50 ingegneri nelle sue società partecipate AIL, Verzasca, Trasporti pubblici.
Il nuovo municipio si è già attivato con iniziative di promozione (giornata nuovo futuro, stage, apprendistati, attività nelle scuole) sia di politica del personale; nella revisione del regolamento organico dei dipendenti si intende introdurre misure per favorire la conciliabilità fra famiglia e lavoro e potenziare l’offerta di formazione continua.
Personalmente spero che si possa anche aumentare la presenza femminile, tema a me particolarmente caro, visto che me ne sono occupata per molti anni alla SUPSI.
La città di Lugano ha davanti a sé molte sfide, che richiedono l’apporto di competenze tecniche e quindi di collaborazioni con le aziende e gli studi di progettazione presenti sul territorio. Nel solo settore della costruzione Lugano investirà ancora nei prossimi anni ca. 50-60 milioni di franchi all’anno.
Anche senza elencare quelli che trovano maggiore spazio nei media, molti progetti che abbiamo attivato sono delle importanti sfide nei quali la tecnica ha un ruolo predominante e ve ne cito solo alcuni: il mantenimento e rinnovo del patrimonio immobiliare, la costruzione sostenibile e il risparmio energetico, l’allestimento di banche dati territoriali, l’offerta di servizi informatici e app alla popolazione e ai turisti, la pianificazione del territorio e la mobilità con procedure di partecipazione, la creazione di spazi urbani di qualità, l’invecchiamento della popolazione, la politica degli appalti.
Non da ultimo la città intende sostenere le istituzioni di formazione USI e SUPSI favorendo USI e SUPSI nelle prossime realizzazioni dei nuovi campus a Viganello e alla stazione.
Tutto ciò richiede da parte degli specialisti del settore qualità e capacità interdisciplinari.
Tutto ciò vi è stato dato nella vostra formazione e viene premiato oggi, perciò vi faccio ancora tanti complimenti e auguri per un futuro con tante soddisfazioni professionali e personali.