22.01.2013 | Intervista come candidata sportiva
Una socialista nel lago pipidino
Cristina Zanini Barzaghi è stata la più votata all’assemblea di Cadro. Ma, nel lago dominato dagli azzurri, Bertoli è pur sempre Bertoli
È la donna ingegnera più influente in politica, secondo l’Associazione svizzera delle donne ingegnere, e la socialista più amata, secondo l’esito scaturito dalla votazione all’assemblea di Cadro per definire i nomi dei candidati alle Comunali di aprile. Cristina Zanini Barzaghi è piaciuta più di altri pezzi grossi del partito, come Raoul Ghisletta e, soprattutto, Patrizia Pesenti. Un onore o un onere? “Più che altro una sorpresa” afferma con modestia, “ma ne sono onorata. È un primo passo: il voto determinante è quello di aprile e spero di fare un buon risultato”
“Precedenza a Bertoli, ma mio figlio…”
Zanini Barzaghi che non sempre, però, la spunta sui compagni di partito. Nello scorso agosto ha dovuto inchinarsi alla punta di diamante del PS, il consigliere di Stato Manuele Bertoli, anche se solo per pochissimi secondi. Stiamo parlando della ormai consueta traversata del lago. “Quella era una passeggiata, più che una competizione. Siamo arrivati in fondo insieme, Manuele, mio marito ed io, ci siamo fermati a chiacchierare e Manuele ha consegnato il palloncino appena prima di noi. Comunque mio figlio, che ha 17 anni, ci ha battuti tutti e tre, e di molto…”
Lago Ceresio? No, Lago PPD
Traversata che, tra gli 800 partecipanti, vede sempre un gran numero di politici. Quasi tutti di destra, però. Che lo sport non sia una cosa di sinistra? “Lo sport è come la cultura, non è né di destra né di sinistra. Se si guarda Lugano, direi che lo sport è piuttosto PPD… (ride)”
Eh sì, perché tra i vari Paolo Beltraminelli, Remigio Ratti, Laura Tarchini, Maddalena Ermotti-Lepori, e altri, quel giorno l’acqua del lago era veramente azzurra…
C’è tanto, ma qualche palestra in più…
Ma lo sport, che attualmente a Lugano è in mano ad Angelo Jelmini, interessa un po’ tutti. “Io non seguo tanto lo sport agonistico, mi piace di più praticarlo” afferma la tosta consigliera comunale. Sport che “ha una funzione sociale importante, anche come condivisione di momenti”. In questo senso la Città offre un buon numero di strutture, ma “manca un palazzetto dello sport”.
“Quest’aspetto salta agli occhi anche in queste settimane, con la Pallavolo Lugano ai vertici europei che deve organizzare le partite a Bellinzona. Un palazzetto, inoltre, servirebbe anche per altre manifestazioni, come i concerti di forte richiamo. Si dovrebbe poi anche creare un polo sportivo nella zona sud della città, sul Pian Scairolo, dove abita molta gente ma vi sono poche strutture”. Proprio in questa direzione andava una delle sue interpellanze, che chiedeva la costruzione di una palestra tripla a Barbengo. “Non bisogna pensare solo ai centri commerciali. Un polo sportivo in quella zona, a complemento di quello di Cornaredo, avrebbe un’importante funzione aggregativa per la popolazione.”
Hockey? “Non siamo in Arabia Saudita”
Popolazione che, a Lugano, spesso si unisce intorno all’hockey. È davvero uno sport poco adatto alle nostre latitudini, come sostenuto dalla consigliera comunale dei Verdi Melitta Jalkanen? “Una pista del ghiaccio in Arabia Saudita sarebbe assurda, ma non a Lugano: l’hockey da noi è radicato e ci sono strutture adeguate” risponde Zanini Barzaghi. “Credo comunque che alle affermazioni di Melitta sia stato dato molto più peso di quanto avevano in realtà. Lei si riferiva allo spreco di energia…”
Pedalare ovunque si può
Sprechi che la candidata socialista riduce utilizzando il più spesso possibile la bicicletta per gli spostamenti. “Non sono una sportiva che pedala per centinaia di chilometri. Per me la bicicletta è un mezzo di trasporto. Ne ho una elettrica in ufficio che uso per andare in centro. Spesso poi lascio l’auto a Paradiso e uso il velopass.”
Lugano è una città a misura di ciclista “nel senso che dal Pian Scairolo a Cornaredo è pianeggiante, ma mancano vistosamente percorsi sicuri. Ce ne sono alcuni, ma resta tanto da fare.”
Il certificato per l’uso di esplosivi
Esulando un po’ dallo sport, abbiamo notato sul curriculum di Cristina Zanini Barzaghi un certificato particolare: quello per l’utilizzo di esplosivi… “Quella è una specializzazione che ho fatto al politecnico, per poter gestire in modo competente anche i cantieri in sotterraneo. È una formazione impegnativa, che richiede anche la preparazione pratica di candelotti con i detonatori, ma poi non l’ho mai usata.”
E se dovesse usarla, a Lugano cosa farebbe esplodere? “È impossibile usare gli esplosivi in città, comunque, se ci fosse una valida alternativa, si potrebbe togliere l’attuale Palazzo dei congressi per valorizzare il Parco Ciani. Più che demolire, vorrei salvaguardare il patrimonio che ci resta. Troppe ville storiche sono già scomparse, purtroppo il Piano Regolatore lo permette. Io preferirei trasformare quello che c’è, anziché distruggerlo.”
Mercato distorto da abbienti stranieri
Un tema, questo, che sta particolarmente a cuore all’ingegnera. Alla pari di quello dell’alloggio. “Occorre proporre degli alloggi a costi più accettabili. So che è possibile costruire mantenendo degli affitti moderati. In questo ambito la Città dovrebbe essere propositiva e costruire di più, adesso il mercato è distorto dalla forte richiesta di abitazioni di lusso da parte di persone straniere abbienti. È ora che la città intervenga in modo più deciso e faccia da esempio.”
Unire il territorio per una Città unica
Per concludere, da neo-aggregata (abita a Carabbia, n.d.r), Cristina Zanini Barzaghi sente molto il tema dell’identità unica della Città. “Occorre dare un senso comune ai luganesi, dalla Valcolla a Carona, valorizzando tutte le potenzialità che abbiamo. La mia impressione è che le Commissioni di quartiere siano state ultimamente un po’ sminuite: non vengono consultate nemmeno su quanto concerne il proprio territorio. Ma ora la Città è diventata così grande, che è difficile pensare in futuro di risolvere ogni problema senza buoni contatti con tutti i quartieri.”
Ha quindi cambiato idea, Zanini Barzaghi, sull’aggregazione, lei che cinque anni fa era favorevole? “No, assolutamente, sono tuttora favorevole. Ma si può senz’altro migliorare.”
apparso in Ticinonews 22.1.2013
http://www.ticinonews.ch/articolo.aspx?id=287517&rubrica=46287